giovedì 12 giugno 2014

IO SONO!

IO.

L’IO è un termine che sta indicare come tutti sappiamo la prima persona di un qualsiasi verbo … ma nella notazione spirituale identifica una sola persona  cioè il creatore, il Padre Eterno! Solo il primo essere può usare il termine IO, che lo identifica, perché indica autodeterminazione, la parola IO è la fonte  ”oscura”  del potere,  è il termine, con e per il quale tutto è stato determinato, indica precisamente il soggetto che detiene il potere.  In ebraico ’NY = significa energia espressa dall’Aleph  che identifica IO.

Quindi Dio si identifica con tutti i primi pronomi prima persona di tutti i verbi, ma specialmente con Io sarò, Io sono, Io ero..  Ehyeh è il termine ebraico che identifica il nome primo di Dio, ma non solo un appellativo ma la stessa essenza di Dio nei 3 termini, io sarò, io sono, Io ero.  Non solo come credono gli ebrei, io sarò.  Praticamente le tre persone dell’IO, io sono , io ero, io sarò si sovrappongono per formare un solo IO che è colui che non è mai nato, che non ha tempo, che non età. Identificarsi con  ero, sono e sarò, indica il passato il presente e il futuro, che si fondono in uno stesso istante, infatti non esiste ne passato, ne futuro perché tutto è sempre presente, in ogni istante, cioè il presente non è altro che il futuro prossimo. È come l’espressione matematica  +1  / 0 / -1…

 -1 = identifica il passato; già passato nel momento che era futuro, per divenire il suo presente,

 0= identifica il futuro che nell'istante che si è determinato (0)  diventa istantaneamente passato, lo zero identifica anche l’origine

+1 = identifica il futuro che appena si determina, cioè si concretizza diviene presente(0)ed immediatamente passato.

Quindi ciò che realmente esiste è il futuro, il presente è un passio istantaneo che diventa passato …
Da qui la parola IO o 10  come potete notare +1/0 hanno una posizione-relazione tra di loro precisa, 0 è l’origine cioè il Padre , l’+1 del futuro, è il Figlio. Che assieme formano la forma del 10=IO , nella posizione descritta in apocalisse, abbiamo che il figlio sta alla destra del Padre. il figlio cioè +1 e il padre sempre presente espresso come 0, ma non inteso come il nulla, ma il tutto! perché lo zero in questo caso è espressione di universalità.

Potremo anche dire che tra +1 e -1 ch'è …quindi la relazione matematica diviene +1 -1
Quindi non zero(0) ma infinito ; lo zero e l’infinito sono infatti è un cerchio, che chiude il suo percorso, nel momento che lo inizia,+1 -1 trovano la loro collocazione nel medesimo momento temporale;  il cerchio ripiegato su se stesso diviene infinito, quindi lo zero è in realtà il simbolo stesso dell’infinito!

Di conseguenza abbiamo che lo zero 0=O  è l’energia dell’origine, dalla quale trae fondamento tutto, e tutto è permeato  di tale energia. Fa capire anche che il figlio esisteva già perché l’IO non sarebbe stato mai determinato, quindi +1/0 è la persona effettiva sia del Figlio che del Padre è la relazione che c’è tra l’uno e l’altro. Quando Gesù dice disse stesso che egli è il Padre, ovviamente dice la verità perché sta in realtà dicendo che lui è 1 cioè il primo, Gesù non dice altro che Lui è lo stesso soggetto del Padre, incarnato in un corpo originato dallo stesso Padre cioè . In pratica abbiamo che il corpo umano divinizzato è stato generato dalla natura del Padre per incarnare il Padre e ottenere un figlio cioè 1 il futuro! Io sarò! Gesù è io sarò. Il Padre è io Sono, cioè Immutabile, Onnipotente, Infinito, Eterno.

Però si può anche scrivere così: (+1) (-1) dove gli 1 sono racchiusi nel simbolo

Quindi abbiamo (A = +1) ∞ (Ω = -1)

Alpha e Omega si sovrappongono per formare un solo segno e un solo individuo, come un anello, che non ha ne inizio, ne fine. Il futuro diviene presente ed è già passato, nello stesso istante.
Quindi il Padre e il Figlio sono/è un tutt'uno, espresso dall’IO e/o dal 10 che identifica anche i 10 comandamenti.

Nessuno essere umano dovrebbe mai usare questo termine, perché non ci siamo autodeterminati, ma siamo stati determinati da colui che è IO,

IO SONO COLUI CHE … SARÒ /SONO-(E’) / ERO

Spieghiamo alcune cose …

Io sono colui che sono (in ebraico אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה‎, ʾehyeh ʾašer ʾehyeh) 

Ehyeh asher ehyeh  si traduce con "Io sarò ciò che sarò”  significa colui che si è determinato, cioè colui è stato generato da se stesso. In pratica colui che non ha tempo, il sempre esistente. La chiesa cattolica cristiana ha tradotto il termine con la frase “io sono colui che è/sono”

la parola ""io sono colui che sono/è""" sta ad indicare che Egli è un essere che si è autodeterminato, ..""io sono"" prima persona del verbo essere ed identifica l’essere supremo, cioè  (essere)=esistere;"" colui""" indica la soggettività, o detto anche complemento oggetto """che sono/è""" se fosse """"che sono"" indica se stesso .... la frase sta ad indicare la medesima persona, o meglio dire il primo cioè il creatore... Il Padre ; mentre se fosse """ che è""" sta indicare la terza persona ed esprime la sua funzione trinitaria.. egli è sarebbe la terza persona singolare.

Ma il termine più esatto è espresso dalla traduzione ebraica “”io sarò ciò che sarò”” se anche il termine” io sono colui che sono “esprime lo stesso senso.  Solo che cambia la determinazione perché dire io sono colui che sono indica se stesso, adesso nel tempo presente , mentre dire io sarò ciò che sarò … è diverso … determina il futuro, uno è 0 e l’altro +1.  Ma dato che il divenire viene prima del presente ecco che la posizione è rispettata +1 /0/-1

Apocalisse :  Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è , che era e che viene , l'Onnipotente!

Io sono, cioè se stesso; Che è , Che era, Che viene … che è, il presente; che era, il passato; che viene, il futuro, colui che determina l’inizio nell’Alpha e la fine nell’Omega. Quando i due aspetti sono sovrapposti di ha il tempo presente, IO SONO.

Poi sull'origine dei nomi di Dio.. beh ci sarebbe da parlare molto, ma forse la gente si perderebbe, quindi li cito solo:
Eloah (Dio, nella sua unicità); Elohim (Dio al plur.(nella sua funzione trinitaria); Adonai (Signore dei Signori); Ehyeh-Asher-Ehyeh (io sarò cioè che sarò)= (Io sono colui che sono) ; YHWH (Io sono colui che sono); El Shaddai (Dio Onnipotente); HaShem (Il Nome); YHWH Tzevaot (Il Signore degli eserciti: Sabaoth in traslitterazione latina)

Legato a questo discorso dell’IO pongo anche un altro discorso …

In molti testi “profetici” s’incontra spesso la parola IO, e spesso la si legge nelle parole stesse dettate “presumibilmente dalla stessa divinità” però, un conto è che sia Gesù, il Padre o lo Spirito Santo a pronunciare l’Io, ed un conto che sia la Vergine Maria o gli angeli a pronunciare l’Io.
Perché?  Semplice, la Vergine Maria è un essere umilissimo,  nella sua perfezione di umiltà, infatti è chiamata l’ancella del Signore;  sappiamo bene che la parola Io, espressa dagli esseri umani è sinonimo di non umiltà, cioè di arroganza, oppure di ignoranza, ma se in un essere umano, sussiste lo S. Santo l’ignoranza non c’è più, perché lo S. Santo corregge le forme di ignoranza, dando l’istruzione per quel che serve, anche nell'istante che serve, non è detto costantemente.

Ora la madre di Dio, pur essendo essa stessa beneficiaria della potenza di Dio, essa in presenza degli esseri umani non dice mai Io, se non in alcuni casi.. . Lo può usare solo, quando Essa si presenta con un titolo in funzione dello Spirito Santo. .... appunto ... "Io sono l'Immacolata Concezione"....qui non è Lei che lo esprime, di sua volontà, ma per volontà di chi la manda......cioè del Padre!  

Quindi, ciò fa capire una cosa estremamente importante, che fuori da questo ambito, essa per se stessa non dice mai IO, perché come detto sopra la parola IO va in funzione con l’essere supremo, il quale è l’unico a poter fregiarsi di questo titolo, IO SONO!  Di conseguenza abbiamo che tutti coloro che scrivono “profezie o testi simili” e pongono nel testo delle frasi dette dalla Vergine fuori da un certo ambito di perfezione nell'umiltà, sono da considerarsi testi non autentici.

Dico anche non autentici, per un alto fatto, satana sa bene questa cosa, dell’IO e se volesse far scrivere un testo simile ad un originale farebbe molta attenzione a porre la parola IO. Con questo ho voluto far capire come distinguere un testo scritto da una “divinità” e un testo scritto per mano d’uomo! L’uomo che solitamente è ignorante in materia spirituale, cioè ignora le cose dello S. Santo e spesso non è neppure preso da esso, dice frequentemente IO, quando scrive a nome della Vergine o degli angeli …

Ora dopo aver scritto queste cose, sono sicurissimo che da oggi in poi tutti i veggenti veri e falsi correranno a sistemare i testi, per renderli più conformi ad un certo standard. 
Mi raccomando fate un buon lavoro che così l’inganno sarà più perfetto! Che l'onesta  è un optional!!

mercoledì 11 giugno 2014

Il tempo dei falsari è questo!

messaggio 10-06-2014

Il tempo dei falsari è questo!

Cari figli, il mio cuore è sempre più piegato dall'amarezza nel vedere che tanti uomini si dannano nel cercare di imitare altri pochi figli miei eletti. Non solo i falsi sono tra i profeti, ma si celano falsi sacerdoti che non hanno mai ricevuto da me direttamente, o per bocca di altri miei figli profeti e consacrati, l’unzione di apostoli, per volere mio. Non basta essere eletti dai vostri vescovi, ma se otterrete da me l’unzione di apostoli essa vale più di ogni altra cosa. In questo momento in terra di apostoli da me scelti ve ne sono pochissimi. Fate attenzione il mondo così come lo vivente ora, non lo vivrete più, il re del terrore sta per giungere e tutti costoro che sono falsi profeti, falsi sacerdoti si allineeranno ed anche alcuni miei eletti cadranno nelle sua rete. La rete si sta allargando e molte prede sono già cadute, se non volete perire, anche voi in questa rete, rimanete saldi alle mie parole e non  badate a chi vi propone una parola diversa. Se io non fossi come una lama affilata, severo come un Padre, che padre sarei per voi?
Un buon padre, ama i suoi figli e alle volte li deve anche riprendere, alle volte li deve anche castigare, per ottenere da loro il meglio; un buon padre ama i suoi figli e li richiama, anche con il rimprovero, anche con la fermezza, anche con la rigidità, ma un buon padre consolerà sempre ogni figlio che accorre a Lui.
Non mescolate, il sacro con il sudicio, non mescolate il vero al falso, separate ciò che sta nella luce da ciò che sta nelle tenebre, correggete chi è nella sofferenza del peccato, date buoni esempi voi che vi ho posti quali miei ministri.  Ma guai a coloro che dicono di essere buoni pastori, pascolano greggi immondi, non correggendo e non sradicando il marcio che c’è in essi, perché costoro non saranno chiamati figli di Dio.
Io sono un Dio severo, ma amo immensamente le mie creature.  

martedì 10 giugno 2014

Non è l'oro che fa felice Dio.

Io sono il Padre e il Padre è in Me!

Fin dai tempi antichi l’uomo volle onorami, come la tradizione e le usanze dei popoli, mettevano a loro disposizione, secondo quanto le tradizioni dei padri avevano insegnato loro secondo la legge che io posi, ma anche secondo i loro cuori, molti di loro pur di omaggiarmi in tutti i modi pensavano che io avessi bisogno di elementi esteriori, per darmi culto, l’uomo si fece degli oggetti per me. La tradizione li portò avanti, nei secoli, ma ogni uomo e ogni re, pensando che tutto fosse quello che io desideravo, mi donava più del suo predecessore, come una corsa a chi faceva meglio; quando sfuggiva loro spesso, che il Padre che sono Io, desiderava solo essere sinceramente amato. Così dalle cose semplici l’uomo arricchì i suoi templi, finché essi divennero più uno sfarzo per gli occhi, che un posto di ritrovo per Me! Anche il vestiario cresceva pensando che io ne fossi felice, ma per amor loro tacqui, io li amavo lo stesso, ma il mio cuore alle volte ne soffriva, mi consolavo con quei pochi che vestivano di poco, e placavano la mia ira, i quali allietavano il mio spirito, abitando in loro.
Ogni uomo deve onorare il Padre Mio con il meglio che ha di ciò che egli produce con le sue mani e che ricava dal suo lavoro, questo è quello che Il Padre Mio apprezza, l’offerta di ciò che per l’uomo conta di più nella sua vita, va data al Padre Mio.
Egli non ama l’esteriorità, non vuole il lusso, senza ragione,  preferisce un tempio adorno di nulla, ma non rinuncia ad un sacerdote santo, preferisce molto di più, una chiesa povera di ricchezze terrene anziché una chiesa adorna di tutto. Ma io amo costruire la mia chiesa in voi, prima ancora che edificarla di pietra. Perché se voi mi permetterete di edificare il regno in voi, io vi farò figli del Padre! E in qualsiasi chiesa entrerete io sarò lì con voi, perché la vostra anima brillerà più del miglior oro fino!
Il battista senza vesti da re, era più grande di qualsiasi santo umano, egli non aveva bisogno di onorare il Padre Mio, con abiti sontuosi, ma era la sua anima che mi onorava, è di quella che voi avete bisogno, di un anima santa, non di pietre luccicanti.
Quando vi recate nelle chiese a onorarmi, lodarmi e glorificarmi, non venite pieni d’oro, non venite con abiti lussuosi, vestiti come re, venite con le vostre anime, purificate nel dolore e nella sofferenza delle vostre pene terrene, io sono li con il Padre che vi attendo.

 Non osservo, come siete vestiti, non guardo i vostri paramenti, non vedo l’oro della vostre chiese, ma  guardo solo le vostre anime, i vostri sentimenti, le azioni buone e che avete compiuto con amore, verso il prossimo. Il resto è sovrappiù.

Liberatevi dal peccato che vi tormenta, e non prendetemi nel vostro corpo e spirito se in voi c'è peccato!
Cari figli vi supplico ancora, vi chiedo ricevetemi nella vostra bocca direttamente, solo da i miei ministri della mia chiesa Santa.

E voi miei ministri attenti, perchè la collera del Padre non tarderà, specie a voi che avete il cuore impuro, non recatevi sull'altare, se non siete candidi come la neve. 


Io sono nel Padre e il Padre è in Me!

10 giugno 2014

Gesù:
Non siete voi che fate i miracoli ma il Padre mio che è nei cieli, che li fa per voi. Non siete voi che avete la scienza e sapienza, ma il Padre mio che è nei cieli che dispone la conoscenza per ognuno di voi, secondo la vostra capacità di comprensione e il vostro spirito. È,  Egli che vi elargisce ogni dono, ma in realtà è sempre il Padre mio e vostro che agisce in tutto.

Quando dite tal essere umano, faceva miracoli in vita o dopo morte, in realtà è sempre il Padre Mio che fa per voi, più un anima è a lui dedita, più essa ottiene doni da spargere nel mondo, per la maggiore Gloria Sua. Nessuno è più Santo di Lui, ma tutti coloro che beneficiano della Sua presenza sono Santi perché stanno alla Sua presenza, per i meriti che hanno acquisito durante la loro vita mortale e beneficiano della santità tutta che è Lui stesso!

Non esaltate più in santi del Padre stesso, perché il Padre Mio, che è in Me, è un Dio geloso,  anche se amorevole e paziente, ma ricordate che prima di ogni altro essere tra gli esseri dell’invisibile del visibile, dovete porre, dare onore e gloria al Padre mio eterno!

Non potete amare di più un essere umano santificato e meno il Padre Mio celeste, perché in realtà non amerete ne l’uno, ne l’altro! Non esaltate l’uomo esaltate colui che lo manda a voi! Perché senza il Padre celeste che è in Me, nessuno uomo è nulla! Date tutti gli onori e le vostre gioie al Padre; padre dei Padri!

E amatelo come amate Me, se siete miei figli!
Perché Io sono nel Padre e il Padre è in Me!

sabato 7 giugno 2014

PASSERANNO I CIELI E LA TERRA!

Gesù :"passeranno il cielo e la terra ma le mie parole non passeranno"

Cosa intendeva Gesù, con queste parole?
Se passeranno sia il cielo che la terra significa che le sue parole sono eterne!
Ma allora cosa ci sta dicendo, ci sta facendo capire che la parola umana non vale nulla, che noi non abbiamo il potere di incidere e influire nel tempo, ne di lasciar traccia di noi, infatti anche quando la terra e il cielo non ci saranno più (ne la bibbia, ne i vangeli, ne l’uomo, ne tutte le sue culture e società), ma le sue parole  rimarranno in eterno e ciò cosa ci fa capire, che egli quando parla, non parla come noi umani che emettiamo fiato senza che il nostro parlare cambi qualcosa. Egli quando parla comanda, quando pronuncia parola scrive nel tempo e nello spazio e quando afferma qualsiasi cosa, tutto ciò che dice rimanere in eterno perché viene scritto non da mano d’uomo, ma neppure da mano d’angelo, ma la sua parola è Verbo cioè la sua voce, cioè le sue onde sonore sono potere, sono energia, e tale energia si fissa nel tempo, nello spazio e nell'invisibile e rimane per sempre immutato.
Non sono certo i vangeli o la bibbia scritti in modo umano, che fanno la legge vera, è le legge scritta in modo permettessimo nel tempo, che esercita il suo potere. Il verbo scrive nel rotolo immutabile del tempo,

Per questo la sua parola è perfetta nel tempo immutabile, non si riferisce ai vangeli o alla bibbia testi scritti da umani sotto ispirazione ma sempre testi in cui l’umano la fa da padrone …. Non passeranno, perché sono fisse nel tempo, stabili dall'origine dell’origini, perfette ed immutabili. È il tempo immortale che conserva la parola Sacra, il tempo nel verbo!

La farse si stacca dai vangeli, e annuncia se stesso, cioè mette in mostra chi è Lui, si identifica chiaramente.... nella persona di Dio.

venerdì 6 giugno 2014

LA CONTRADDIZIONE …..tra Paolo e Giovanni!

Chi ha ragione Paolo o Giovanni?

San Paolo stesso disse: 
Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! (Gal. 1:8) E cioè, che sia maledetto, che vada all'inferno, non abbiate niente a che fare con lui. 

Apocalisse 14:6, Annuncio del vangelo eterno

6. Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno  per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo.


Analizzando con le nostre 5 regole d'Oro.. abbiamo che: 

Come potete ben vedere, c’è una contraddizione netta tra la testimonianza di S. Paolo e quella di S. Giovanni apostolo nella sua Apocalisse.

Data la natura dell’apocalisse essere un testo criptico e difficile da tradurre e interpretare. Perché pensare che essa non è vera? Quando pochissimi possono essere in grado di capirla? Non c’è motivo nel pensare che qualcuno manometta quel dato punto dell’apocalisse, per dire una cosa diversa da S. Paolo.

Ora come fa S. Paolo a dichiarare quello che ha dichiarato quando lo Spirito Santo non può esprimere due pensieri diversi con uno e con l’altro soggetto, e quando lo Spirito Santo non sbaglia mai! Non si contraddice mai! E non dice mai due cosi difformi anche allo stesso soggetto o in soggetti diversi. Non sarebbe lo Spirito Santo se facesse ciò!

Secondo, come poteva S. Paolo dire e lanciare un anatema quando l’apostolo prediletto da Gesù, quindi più prediletto di S. Paolo, dire una cosa diversa da quella detta da S. Paolo?  Visto che l’apocalisse è di ispirazione diretta di Dio, in sostanza parola di Dio.

Terzo, si può ipotizzare che S. Paolo non conoscesse l’apocalisse? NO!
San Paolo conosceva sicuramente il testo apocalittico, per un motivo ben preciso, perchè usa le stesse identiche parole che sono scritte nell'apocalisse, un angelo, cielo, vangelo, annunziarlo e ne conia questa frase..."un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso " le due frasi sono identiche.
Perchè fa questa operazione? perchè cerca di affermare una verità diversa da quella affermata da Dio mediante Giovanni! un tentativo per distrugge l'apocalisse! per renderla poco credibile! Ma da che parte stava Paolo di Tarso?

Lo Spirito Santo, non poteva certo dire a S. Paolo quello che lui ha scritto...
Quindi può S. Paolo aver scritto non sotto dettatura o ispirazione dello S. Santo?
No, non poteva scrive ed affermare una cosa contraria a quella affermata a Giovanni... assolutamente non poteva.

Quindi potrebbe essere stata una sua invenzione? Si certamente!

Potremo pensare che Paolo di Tarso, avesse una remora nei confronti di Giovanni, cioè fosse invidioso della sua posizione e dei doni che Giovanni aveva, allora si potrebbe pensare che la frase ha un contenuto di opposizione a Giovanni stesso per motivazioni psicologiche avverse, non per una conoscenza reale dello Spirito Santo … ma per testimoniare una necessità di imporsi sull'apostolo quasi un tentativo di eliminare e rende vana l’apocalisse stessa, come se non fosse stata di ispirazione divina.

Parrebbe essere questa una vera motivazione logica, perché, se ci pensiamo bene, come si può opporsi ad un affermazione di un vangelo eterno, portato proprio da un angelo? Se non quello di dire esattamente la stessa cosa ma in opposizione ad essa, e addurre che sia stata ispirata da Dio stesso?

Ma sotto l’aspetto psicologico, si nota un Paolo di Tarso per nulla amico degli apostoli ma un loro oppositore, astuto, come diceva Gesù uno scriba, che il discorso di Gesù fosse riferito indirettamente a Paolo?

E come mai Paolo di Tarso era presente alla morte per martirio di Santo Stefano?

E perché Gesù annuncia in apocalisse che verrà a portare un vangelo eterno?
Il motivo si può comprendere facilmente, sta nel fatto, che molto probabilmente la chiesa terrena degli uomini, muterà il vangelo lasciato da Gesù mediante gli apostoli, e la chiesa ne farà quel che gli piace di più, ecco la ragione e la necessità di un Vangelo nuovo, eterno!  Ma da ciò si potrebbe anche capire per quale ragione Paolo di Tarso dice diversamente da l’apostolo Giovanni …  si perché potrebbe essere che Paolo di Tarso non fosse concorde con il testo apocalittico e che questo discorso dell’angelo che viene dal cielo, quindi viene per volontà di Dio, come suo messaggero, sia visto da Paolo come un intromissione di Dio nella vita della chiesa. Ma allora se fosse così, Paolo di Tarso non parlava ad opera dello S. Santo ma bensì per sua voce facendosi passare un vero convertito,  un apostolo … ci sarebbe da chiedersi allora cosa sia vero e cosa sia falso di quel che dice!

Oltretutto Paolo non può lanciare un anatema verso Dio, perché Paolo non possiede potere, per far si che l’anatema vada a segno! È Dio semmai che esercita il potere verso l’uomo, non certo verso se stesso!
Quindi dire nella frase : “…..o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” è un contro senso, perché gli angeli di Dio si muovono solo su permissione di Dio, non agiscono in modo indipendente, sono servitori di Dio; da qui fa capire che Paolo di Tarso non solo non conosceva neppure la gerarchia angelica e non sapeva neppure come gli angeli sono sottoposti all'autorità di Dio stesso e cosa posso e non possono fare o dire, innanzi a Dio, visto che tutto è permeato di Dio stesso … e Dio conosce tutto, quello che ogni sua creatura fa. Figuriamoci se non sa cosa fa un angelo anche per conto proprio …..
Questa frase testimonia solo una cosa, che Paolo di Tarso non l’ha scritta su ispirazione divina ma di testa propria!  Lo Spirito Santo non avrebbe mai acconsentito ad un uomo di Dio scrivere una cosa del genere … come può Paolo di Tarso pensare di maledire Dio, mediante un suo angelo?
Il mio pensiero vale poco, ma le parole di Paolo di Tarso sono chiare, è un anatema lanciato da Paolo di Tarso verso qualsiasi angelo e indirettamente verso Dio stesso! Mi chiedo se Paolo di Tarso sapeva costa stava dicendo? O quale spirito in realtà lo possedeva!

Invece è molto più logico il ragionamento del vangelo eterno, in apocalisse, si capisce le motivazioni che stanno alla base di tale affermazione …

Come potete vedere pare uno scontro tra due realtà …. Un Apostolo prediletto da Gesù … e un apostolo acquisito di cui secondo me c’è un alone un po’ anomalo … considerato non si sa come o perchè dalla chiesa forse più grande dello stesso S.Pietro.

Però questa frase """....o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” ha in se qualcosa di strano, leggiamo attentamente.... questa parte.... """che vi abbiamo predicato""", qui non parla per voce dello Spirito Santo ma proprio sono parole sue di Paolo di Tarso, dicendo che vi abbiamo predicato, cioè fa capire che è lui che predica tale cosa, non che essa è parola dello Spirito Santo...  se fosse stato lo Spirito Santo a parlare, non avrebbe detto ""che vi abbiamo predicato""", ma semmai avrebbe dato altra forma diretta e sicuramente in singola persona, mentre qui è al plurale... Paolo fa credere, che  tutti gli apostoli predicano questa cosa, quando poi è solo lui che la comunica, e nessuno degli altri apostoli ne parla nei vangeli. 


Attenzione!!!
Se diamo ragione a Paolo di Tarso, allora tutto quello che dice Giovanni è falso!(il vangelo di Giovanni e l'apocalisse è una bufala)
Se diamo ragione a Giovanni quello che dice Paolo di Tarso è falso!
Quel che è certo che uno dei due dice il falso, questo è poco ma sicuro!!! Ma chi?
Personalmente sono propenso a dire che è Paolo che dice il falso ….
Ma se fosse Paolo, allora non è un apostolo e decadrebbe  anche tutto quello che dice …

Come potete vedere anlizzando con le 5 regole d'oro dello Spirito Santo siamo approdati a comprendere, come essi si applicano al testo sacro e quali risultati si ottengono. 
Ma se ancora incerti della veridicità, perchè insicuri di stabilire l'autenticità di tali parole, abbiamo un solo ed unico sistema quello di inteprellare delle entità che conoscono la verità, Se non abbiamo un santo in vita a disposizione e se non siamo certi neppure in questo caso della sua effettiva santità, c'è solo un sistema...
Quello di interpellare satana mediante un posseduto, usando in modo appropriato mediante i nomi sacri di Dio,  esso esprime la verità, sotto costrizione!   

lunedì 2 giugno 2014

La vera funzione del vangelo!


Perché Gesù ci ha lasciato la sua parola celata nei vangeli?

Semplice, Il vangelo ha la funzione di far conoscere la volontà del verbo di Dio, cioè mediante la parola di Gesù, racchiusa in questi libri, essa esplica il suo potere nel mondo, ecco perché è fondamentale che si legga la parola di Gesù in chiesa durante la messa, ed ecco il perché è indispensabile che vi siano sacerdoti santi, che sappiamo spiegare bene il verbo di Dio, perché mediante queste spiegazioni della parola stessa, si esplica il verbo stesso, cioè il Verbo di Dio si manifesta nel mondo.

Ecco perché Gesù ci lascia questa testimonianza, non per un fatto storico, ma perché essa è la sua parola viva che genera un potere, che esercita un potere mediante essa.

La parola del verbo incarnato, la parola del Padre Celeste, quella parola che mediante lo Spirito Santo, riempie l’anima dell’uomo, è il verbo che suscita in noi lo Spirito Santo, la parola pronunciata, gridata, espressa, desiderata, fa si, che Dio eserciti mediante essa il suo potere in noi; è il verbo incarnato in Cristo che agisce. Non solo la carnalità di Cristo, non solo quel pane, e quel sangue, ma anche quel verbo che abita in Lui. Ecco che, il vangelo prende forza e vigore, perché intriso del sangue, della carne del Figlio, con il Verbo del Padre. Abbiamo tre nature, il sangue fonte di vitalità, la carne il sostegno, l’armatura, l’elemento che struttura il corpo, e il Verbo che plasma ogni altra cosa e che dal quale si esercita il potere di Dio.

Se ci priviamo nella messa del Verbo, cioè della parola santa, togliamo la persona più importante della sacralità di Cristo, è come togliere da Cristo, il Padre suo che è in Lui. Non è possibile, perché il verbo è parte di Gesù stesso, fa parte della sua stessa natura, della sua stessa sostanza, quindi la messa non può privarsi mai del vangelo. Non  può privarsi della contemplazione del vangelo, della spiegazione profonda e sentita di questa scrittura. Non basta leggere e lasciare che ognuno intenda quel che vuole, bisogna dare le direttive giuste far capire, spiegare concretamente alla luce del quotidiano, il vero senso profondo, di tali parole, se vogliamo che il Verbo di Dio si manifesti mediante essa.

Privare nella messa della lettura e comprensione della parola di Dio, significa svuotare la messa, della sua sacralità, la messa senza il vangelo perde quella sua natura potente, quella sua natura divina, , e rimane solo una cena, un ricordo di un momento particolare, per quanto importante e centro nevralgico della sacralità, ma senza l’esaltazione del verbo che il Padre, racchiuso nella parola santa dei vangeli, la messa viene svalorizzata, deturpata e in assenza del verbo neppure lo Spirito si manifesta.

Gesù da e lascia questo parola racchiusa, nei vangeli per darci un dono grandioso da custodire nelle nostre menti, anime, corpi; Il verbo si trasmettere mediante la parola, se il sacerdote si priva e ci priva di tale parola, il potere del verbo non si esercita. E ciò svuota la messa di un cardine fondamentale, non possiamo dire separiamo il Figlio dal Padre, perché il Figlio sussiste fintanto che il Padre esiste un Lui.

Ecco, la funzione profonda dei vangeli, ecco perché Gesù ci lascia la sua parola, perché essa pronunciandola esercitiamo la stessa parola pronunciata da Gesù stesso, mediante la nostra voce, e concretizziamo quanto il potere del Verbo ci da potere di agire ... quindi Gesù ci lascia la sua parola, cioè il verbo, perché vuole donarci la possibilità di generare e produrre mediante essa, un vero potere! E il potere è dato dalla parola! I  vangeli celano il potere di Dio! Il potere del verbo!


È sacrilegio togliere dalla messa, il vangelo! Ma non solo, si fa peccato grave privare il gregge della buona novella!

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