domenica 30 ottobre 2016

NON DATE MAI COLPA A DIO.

DIO NON È COLPEVOLE DI NULLA!




Alla messa oggi, ho combinata una delle mie diciamo così.  Prima di entrare in chiesa ho parlato un po con il Signore mentre passeggiavo nel bel giardino di quel piccolo santuario, che mi pare quasi stare nell'eden, poi però entrato in chiesa qualcosa ha funestato la mia giornata.

Il prete ha fatto una bellissima omelia, solo che aveva due macchiette, una delle quali mi ha urtato parecchio, sono riuscito a tacere, perché d'istinto stavo per parlare durante la messa, ma poi ho tenuto compresso lo spirito e ho taciuto, fino al momento in cui ho potuto esprimere la mia disapprovazione al sacerdote senza che nessuno sentisse. 

Il discorso è questo, in sintesi, il sacerdote è partito con il piede sbagliato fin da subito, dicendo che questa mattina non ha fatto la messa delle otto, perché si era arrabbiato con il Signore, per i fatti del terremoto, perché non riusciva a capire perché avesse permesso questo evento disastroso sopratutto li nei luoghi di tanta fede a Norcia e Cascia, per via dei luoghi dove ci sono le tombe dei santi e tutti gli altri posti, per queste ragioni non riusciva a darsi pace, per cui non fece la messa della mattina e per tutto il giorno rimuginò la cosa fino a che poi comprese mediante la parola del Signore dove egli a suo dire aveva sbagliato. Il resto del discorso prosegue molto bene perfettamente spiega molto bene la parola di Dio come ha sempre fatto, solo che ad un certo punto fa un altro scivolone, il secondo m'ha fatto venire i fumi, già li avevo con il primo, ma il secondo proprio il Signore in me, lo ha disapprovato quanto Egli aveva detto, ha nuovamente colpevolizzato Dio come autore del terremoto, come abbia fatto a non esplodere sono stato bravo a resistere. Allora mi dicevo tra me è me, Devo parlargli ma cosa gli dico e come glielo dico perché non volevo essere offensivo, ma allo stesso tempo Gesù voleva che gli parlassi. Quindi terminata la messa, preso un po di coraggio, non è che me ne manchi, ma a parlare con un sacerdote è sempre un rischio, trovate le parole sono andato all'obbiettivo, premetto lo conosco discretamente bene, e so come prenderlo per quanto è un tipo un po particolare, dato che è laureato in psicologia e lettere antiche, molto bravo, persona intelligente e colta, ma ha un modo di porsi innanzi alla persone con un po di sufficienza e lui non se ne accorge perché è il suo modo di essere laureato che lo fa essere così, è una brava e buona persona, ma ognuno ha i suoi limiti, anche tra i sacerdoti. Allora dopo averlo salutato gentilmente come faccio con tutti senza salamelecchi perché io sono allergico a queste cose,non sono ossequioso, gli chiesto come stava e che era tanto tempo che non ci vedevamo, perché in questa chiesa non andiamo sempre perché si trova più di 70km da casa, tutti giorni diventerebbe un problema grosso, per cui ogni tanto si può fare. Gli ho detto subito stando serio, ha visto che non stavo scherzando, inizio così: “vede DON X. le dovrei dire una cosa, ma non so ben come dirgliela, non perché sia difficile dirla, ma perché non vorrei crearle disturbo, però devo dirgliela lo stesso... Vede noi esseri umani abbiamo la brutta abitudine di colpevolizzare Dio in tutto quello che ci accade qualsiasi cosa ci accade di negativo è sempre colpa di Dio, che sia il terremoto che sia un evento personale, che sia un evento familiare, qualsiasi cosa è sempre colpa di Dio, per tutto quello che l'uomo fa è sempre colpa di Dio. “ lui mi guarda cercando di capire dove volessi parare, poi gli ho detto”si ricordi che in tutto questo c'è lo Spirito Santo, noi non dobbiamo ledere lo Spirito Santo, ci pensi bene a quello che le ho detto, rifletta attentamente” e sono andato via.

Perché ho fatto questo curioso discorso un po nebuloso.

Il motivo sta nel fatto che fintanto, che un sacerdote ha delle personali perplessità in se stesso e non le esterna al pubblico sono problemi personali suoi con Dio, ma quando il sacerdote esterna le sue perplessità esse non sono più sue, le trasmette al popolo che le fa sue, il problema è che se il sacerdote è noto come un bravo e corretto oratore molto credente, tutto quello che esce da egli, viene preso per oro colato e la gente come lobotomizzata prende tutto per giusto, quando magari tutto giusto non è.

Infatti in quell'assemblea nessuno capì il suo disagio, che sembrava essere giusto, ma giusto non era, anche se egli stesso disse che poi aveva capito dalla lettura del giorno, l'errore che aveva commesso al mattino, ma comunque sia esternò ancora quel disagio, quel disappunto, non comprendendo quale grave danno stava facendo al pubblico di quella parrocchia. Dire ed accusare Dio di essere l'artefice di tante disgrazie, di aver colpito col terremoto tante vite e di aver distrutto facendo divenire polvere tutto anche l'antico, specie le tombe dei santi. Da come questo sacerdote ha posto la questione era un giudizio errato contro Dio, per quanto abbia tentato di rimediare, ma oramai il danno lo aveva ingenerato nella mente della gente, lo aveva trasmesso. Quindi cosa possiamo dire? prima di tutto Dio non è colpevole proprio di nulla, proprio perché nessun uomo oggettivamente parlando sa con precisione matematica se e cosa abbia generato il sisma, se fu o non fu volontà di Dio, nessuno è nella mente di Dio e nessuno può sapere chi sia realmente il responsabile di tale evento, se Dio, l'uomo o la natura, oltretutto, egli dovrebbe ben sapere che non si deve colpevolizzare mai Dio, perché si fa il peccato più grave di tutti, quello contro lo Spirito Santo, per cui io gentilmente gliel'ho ricordato. Anche perché non si deve insegnare all'uomo cose errate, perché se tu non sai spiegarti il perché delle cose, allora meglio per te che taci sempre, e non cercare di dar una spiegazione di cui ti potresti pentire un giorno, per cui io come cristiano mi sono sentito in dovere  richiamare il sacerdote, ma non per un atto di superiorità rispetto a lui, ma per pietà verso di lui, per correggerlo, nell'errore di quel suo modo di parlare non perfettamente corretto. Per far capire a lui che il suo esternare la sua disapprovazione produceva un danno maggiore verso chi lo ascoltava, per cui ho dovuto, anche perché se io che so le cose e non le dico, mi rendo responsabile innanzi a Dio, di non averle dette, e di non aver fatto quanto Egli(Dio) si aspetta da me e da ogni credente in Lui. Se un uomo conosce la verità, non può esimersi dal tacerla, fa peccato come colui che ha mentito, anzi fa un peccato più grande perché se esso, espone la verità costui potrà correggersi e migliorare la parola che deve trasmette al mondo, se invece io taccio, faccio il suo gioco e permetto che l'errore venga manifestato, così che altri commentano sempre lo stesso errore, per cui continua a somministrare un lento veleno, e che va a logorare la fede di costoro convincendoli di una cosa errata e a causa mia o tua o sua, essi si danneranno. Ecco il motivo per cui ho dovuto reagire parlando al sacerdote e la mia speranza che esso abbia la lungimiranza di capire cosa gli ho detto, ma penso che sia abbastanza colto ed intelligente perché esso capisca senza averne a male, anche se temo che essendo esso un psicologo e che ci tiene spesso a dirlo,  forse non accetterà molto il bonario richiamo ma quando tornerò li vedrò subito il suo comportamento come sarà mutato, se non avrà capito.


 Nessun uomo può permettersi di dare colpa a Dio di qualsiasi cosa avvenga sulla faccia della terra, ne delle sue disgrazie, o di quelle di altri, perché nessun uomo sa se e cosa Dio dispone o faccia, anche se noi abbiamo un detto che dice: “Non c'è foglia che si muova che Dio non voglia” questo detto popolare che ha il tempo che trova, non dobbiamo dare  ad esso troppa retta, non sempre i detti sono giusti, perché alle volte essi confondono la verità con la falsità; se fosse vero che tutto fosse a Dio attribuito, anche le cose umane, sarebbe come appunto ha detto il sacerdote, ma non è affatto vero, quasi tutto quello che l'uomo fa è colpa dell'uomo, la natura lavora per se stessa, non possiamo dire e non sappiamo cosa Dio faccia o non faccia e quanto intervenga in ciò, per cui non possiamo minimamente pensare neppure vagamente che il SANTO dei SANTI sia vagamente colpevole di qualsiasi cosa gli venga attribuita che sia un evento terrestre, personale o un evento papale, non si può e non si deve per amore per rispetto di Dio, anche perché non si deve ledere l'immagine dello Spirito Santo, ma solo dar Gloria a Dio, se la chiesa non capisce queste piccole cose, allora è chiaro perché ora essa versa in queste condizioni.

Inoltre questo detto ha un senso dire proprio satanico perchè voler attribuire che qualsiasi cosa avviene sulle terra, Dio è responsabile di tutto, è sbagliato, cioè se una persona cade dalla scale accidentalmente e si rompe una gamba secondo il detto sarebbe Dio il responsabile, anzichè la sbadataggine dell'uomo, per cui, questo detto è di natura maligna. Quindi attenti ad assumere per veri i detti antichi e applicarli a Dio solo per spiegare stupidamente quel che l'uomo non si sa spiegare.

Qualcuno direbbe che è già tutto scritto, si è tutto scritto perchè il libro delle vita eterna dice questo, chi è iscritto nel libro è già salvo, mentre chi non è scritto va in perdizione, ma nessuno sa chi è scritto, per cui noi dobbiamo vivere come se fossimo iscritti e far di tutto per rimanere iscritti.

Tutto è stabilito o meglio dire che tutto è conosciuto e non tutto è voluto dalla fonte che lo conosce. Cosa voglio far capire con questa espressione, che, chi creò l'universo gli diete tutte le leggi perchè esso progredisse verso il futuro, ma Dio conosce di questa sua creazione, già la sua fine, ciò significa che Egli ha visto il futuro della sua creazione, prima che essa si determinasse ed Egli stesso potrebbe averla determinata, in un tempo X, questo significa che Egli ha e non ha determinato gli eventi, almeno non tutti, alcuni si, ma conosce gli eventi che nel futuro di ogni tempo si sarebbero determinati, cioè generati, perchè li ha visti e vissuti, per cui Egli conoscendo tutto l'evolversi della sua creazione fino alla fine dei tempi ed oltre, avverte gli uomini, degli eventi ad essa più drammatici, perchè se avesse esso determinato gli eventi, non avrebbe nessun motivo di avvertire l'uomo degli eventi più drammatici, solo chi tiene all'uomo alla sua salvezza, comunica ad esso, i pericoli insiti nel tempo. Invece proprio per il fatto che Dio ha visto l'evoluzione della sua Creazione fino alla fine di tutto, Egli può avvertire, ma lascia all'uomo la decisione di implorarlo per modificare il coniugo temporale e alterare la realtà futura, in quel momento, perchè Dio può sempre mutare, il futuro che c'è(nel futuro) e non c'è(nel reale). Per questo Dio manda la Madre di suo Figlio e Gesù ad implorare l'umanità a cambiare perchè Dio conosce il futuro, e sa cosa nel futuro avverrà, sia a livello cosmico, che a livello planetario, che a livello terrestre, natura, esseri umani, e anche quel che il maligno farà nel futuro di ogni tempo.


L'eresia di dire che è tutto scritto, quello che l'uomo farà, non è affatto vero, se io commetto peccato contro Dio, o contro me stesso o contro gli esseri umani o il creato stesso, se fosse tutto scritto allora io non avrei alcuna colpa, perchè era già stato determinato e voluto da Dio, ma questo è falso.

Dio non è colpevole delle mie decisioni, dei miei errori e dei miei peccati, così come noi siamo liberi per decisione di Dio, nel dannarci e nel santificarci. Se fosse tutto scritto, nessun uomo anche il peggiore dei peggiori meriterebbe la genna, perchè non ci sarebbe decisione libera, ma saremo condizionati dalle sue decisioni, (così non è come possiamo vedere) perchè se fosse tutto scritto, saremo tutti scusati, ed invece non è affatto vero. Se fosse tutto scritto, non sarebbe servito a nulla che Cristo venisse sulla terra ad immolarsi per noi, se fosse tutto scritto (il futuro generale e particolare,) ma dato che non tutto è scritto, ecco che Cristo ha svolto la sua funzione salvifica sul mondo, sia salvandoci dal peccato che riconquistando il mondo, perchè se fosse tutto scritto sarebbe una grande recita e mancherebbe di verità, e satana potrebbe colpire duramente, per cui per essere nella verità, non tutto è scritto. Ecco che Dio non è colpevole di nulla, perchè non tutto è scritto di quello che deve venire, come ho scritto sopra tutto è conosciuto da Dio, perchè Egli ha innanzi a Se il destino del mondo e dell'universo, ma aver il destino innanzi non significa determinarlo, ma vederne l'evoluzione, può invece interferire in esso, può alterarne il percorso nel futuro e nel presente, se ve n'è bisogno, ma dato che Egli, Dio, ha lasciato libertà al mondo di evolversi nella libertà, così ha dato a noi libertà di far del nostro vissuto quello che ci pare, avvertendoci dei pericoli in agguato, per questo nel corso dei millenni, fa scrive libri e profezie, per avvisare l'uomo degli eventi da Lui conosciuti, cioè tutti quelli che a noi sono necessari per evitare danni al nostro vivere.  Quindi Dio creò il tutto e lascio che questo tutto, iniziasse la sua evoluzione, ma nell'evolversi Dio deve controllare che l'evoluzione progredisca come egli vuole, quindi a periodi Egli controlla l'evolversi e l'evoluzione, se ciò non gli piace distrugge,(periodo Noè) se no dice che è cosa buona.


E' diverso dire che tutto è scritto e che alcuni uomini sono già iscritti nel libro della vita eterna?
Si è decisamente diverso, perchè il tutto è scritto è riferito al discorso poc'anzi fatto, mentre il libro della vita eterna in cui alcuni sono iscritti, ha un altro senso, indica chi Dio sa già che si salverà, e questo indica che Dio ha già visto dall'inizio degli Inizio fino alla fine delle fini, chi si salva e chi egli salverà, perchè non solo sa già chi si salva, ma anche Egli vuole salvare alcuni e dare ad altri la possibilità di essere salvati, quindi c'è anche un margine di speranza per chi è nell'errore e volesse salvarsi che non è inserito in questo libro eterno.


Ricordiamoci che le sue(Dio) decisioni per noi sono sempre giuste, Egli sa cosa è giusto per noi, ed Egli sa cosa va bene per noi, sa cosa, quando il tempo si ferma e sa cosa e quando si debba per ognuno di noi compiere degli eventi, per cui se ami il Signore non puoi dar a Lui nessuna colpa ma, accetti il Suo volere su di te sempre.



SE AMATE DIO DATAGLI GLORIA E FATE LA SUA VOLONTÀ

martedì 25 ottobre 2016

La madre di Dio mi predisse la guerra per questo tempo.


Messaggio , 18 febbraio 1997

La Madre di Dio.

Ascoltami figlio. un giorno non lontano, alcune nazioni schierate con colui che siederà la dove non deve, si mostreranno valorose, ma cadranno sotto la potenza della Russia, troppo tardi torneranno sui loro passi e si rivolteranno vedendosi ingannate ma saranno annientate da coloro in cui hanno creduto. Allora si scatenerà una guerra furiosa, nel mondo, tra coloro che sostengono Gesù mio Figlio e colui che siede la dove non deve. Gli uomini hanno già deciso l'anno, ma il Signore cambierà i loro piani. La grande guerra per questo mondo inizierà quando le due fazioni saranno consolidate. Ma vincerà chi porterà sulle loro ali la croce del mio e vostro Signore. Non nascondete la croce del Mio Signore, perchè ne avete vergogna ma mostratela fieri di essere di Dio. Il tempo di essere guerrieri di Dio si avvicina, preparatevi, con le armi della fede che dona forza anche nella battaglia. I regni della terra spinti e soggiogati dagli spiriti dell'anticristo, si faranno guerra, il mondo cadrà in un grande dolore e afflizione, a causa della ribellione che ha verso Dio, molto sangue, verrà versato causa la parola del Mio Signore, ma i popoli che avranno preservato fino alla fine risorgeranno, perchè il mio Signore è il Re eterno e le sue parole sono vere e veraci. Allora il mondo provato al fuoco ardente, sarà pronto per ricevere il mio Signore. 

Ripristinare il Sabato Santo e il rito antico della messa.


Gesù chiede che venga ripristinato il Sabato Santo 
e il rito antico della messa. 





Messaggio 3 settembre 2016

Gesù vero Dio e Re dei re.

Prima della parola del Signore, ho visto nel cielo apparirmi l'arca dell'alleanza e poi ho sentito questa parola:

Vengo a te come il Re dei re, Signore dei Signori,  Io sono il primo e l'ultimo, colui che viene e colui è. 

Cari figli miei amati, non vi esprimo quanto grande sia la mia sofferenza nel vedervi sbandati alla ricerca di una verità, ma vi supplico di ascoltarmi, tornate alla fede antica dei miei apostoli, tornate ad applicare la messa antica, nel giorno del Padre mio Celeste, il Sabato Santo, chi si appresterà a rispettare la mia decisione, io lo salverò e lo difenderò da qualsiasi evento, come ho sempre fatto verso tutti coloro che sinceramente mi hanno creduto. 



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I messaggi di Cristo, non sono solo per la chiesa cattolica romana, ma per tutti i credenti  in Cristo nel mondo, per tutte le professioni di fede Cristiana. 
Il settimo giorno non è la domenica ma il Sabato così come fu fin dall'inizio della creazione. 

giovedì 13 ottobre 2016

L’ALBERO DELLA VITA ETERNA.

IL PADRONE DELLA VIGNA CHI E’?

foto_vigneto
(Mt.20,1-16)
Nella parabola che Gesù racconta abbiamo esso racconta a noi mediante esempi quello Egli vuole da noi, ma non specifica chi sia il padrone della vigna, la chiesa ha sempre pensato che colui che è padrone di questa vigna fosse Cristo stesso, ma ciò è errato, per un motivo molto semplice, vediamo perché!
Gesù dice di se di essere il Re dei pastori; durante la vita pubblica Gesù, ha una manifestazione nella quale trasfigura se stesso, ciò cambia le sue sembianze, non si dice e non si sa in chi si sia mutato, ma vi è solo scritto che le cambia, tanto da lasciare gli apostoli interdetti, meravigliati.
Poi dopo la resurrezione Gesù appare agli apostoli, ancora con un immagine cambiata, addirittura non lo riconoscono per nulla, dall'aspetto sembra essere un lavoratore della terra, un agricoltore diremo oggi, lo riconobbero solo per i gesti e le parole che usò, ma il suo aspetto non era il suo, di chi era?
Perché a Gesù gli è tanto cara questa cosa della vigna, spesso riprende questo argomento attorno al frutto della vite, c’è una ragione ben precisa, che adesso spiegherò. Ma intanto affrontiamo un argomento per volta, vediamo di capire a chi si riferisce; prima di tutto parla di padrone della vigna, cioè di un coltivatore, di agricoltore, un ortolano, colui che ha a che fare direttamente con la terra e le sue creature, piante e animali, anche l’uomo ovviamente, mentre dice di se stesso di essere un pastore, non un agricoltore, perché questa distinzione?
Semplice perché il padrone della vigna non è Gesù, ma il Padre Suo, che è un agricoltore, dall'aspetto di un ortolano, cioè di una persona semplice e sopratutto di una persona che non è sofisticata, che non è piena di preconcetti e che guarda alle cose della terra, e di quello che contiene, quindi è colui che amministra tutto quello che appartiene alla realtà della materia e ne sovraintende anche le sue leggi fisiche. E’ Colui che edificò l’universo, così come fece Eden, Gesù è qui nella veste di pastore e pescatore non di agricoltore, egli infatti spigola nei campi di grano, non li coltiva, a far ciò ci pensa il Padre Suo, infatti Gesù lo dice anche quando fa il riferimento a Salomone e ai gigli del campo e agli uccelli del cielo, è il Padre che li nutre e li veste.
Quindi il padrone della vigna è Dio Padre, ma esso coltiva questa vite, per produrne un buon frutto, dal quale si produce un buon vino, che diventa nella mani del Figlio di Dio bevanda di vita eterna, perché proprio il vino è stato preso a essere nobilitato per questa funzione? Solo perché vagamente assomiglia al sangue, no signori, ma per ben altra ragione, perché la Vitis vinifera è l’antico albero della vita eterna, quello che era stato piantato in Eden, e quello che il padrone di quella vigna coltivava. Ora qualcuno dirà ma la vitis vinifera non ha le caratteristiche fisiche per essere un albero, ma semmai una pianta strisciante, in effetti questo è vero, ma dobbiamo tornare in genesi per vedere cosa accade alla vite vinifera, dopo il peccato di Adamo ed Eva, cosa dice Dio nella corte celeste, “riprendiamoci l’albero della vita eterna altrimenti, se lo mangiano diventano immortali”, ma è scomparto l’albero? Mano di certo! E cosa intendeva per albero, era solo la pianta o è il termine albero vien usato da Dio per indicare anche un altro concetto? Certo è proprio così, nella mente di Dio la parola albero è un fondamento importante per indicare anche l’albero, cioè il fusto del DNA che si avvolge attorno a se stesso, come il fusto della vitis vinifera che è attorcigliato, quindi cosa ha sottratto a quell'albero-DNA? Una parte del suo DNA che gli conferiva la vita eterna, cioè l’immortalità. Quindi Dio sottrae alla vitis vinifera una parte di DNA che è capace di modificare il nostro DNA, a tal punto da renderci immortali e questo avviene lo stesso verso l’albero della conoscenza del bene e del male, ma in modo differente. Quindi nella fatti specie della frutto dell’uva, viene tolto ad esso un parte importante del DNA, ora sappiamo che da ultimi studi sul genoma della vite ci sono alcune piante che hanno curiosamente un genoma simile anche a certi animali, come i topi, o un numero di geni curiosamente doppi i tripli rispetto ad altri. Ma che caratteristiche aveva la prima vite o meglio dire il primo albero della vita? Intanto era un albero con tanto di fusto che cresceva da solo, senza alcun sostegno, ciò significa che la parte del DNA che gli stata tolta lo rendeva strutturalmente un vero albero, gli stata tolta la struttura resistente e rigida che gli conferisce robustezza e tenacità per quello che poi divenne una pianta ricadente anche se ha la tendenza ad arrampicarsi su qualsiasi cosa, ma se non gli si fornisce una struttura essa ricade su se stessa, e predilige strisciare la suolo, ma è più un arbusto oggi che un vero albero, i suoi frutti erano identici ai nostri, ma il suo frutto dava una longevità straordinaria, quindi era un frutto che non si ammalava, non prendeva malattie, non vi era nulla che lo poteva intaccare, e se altri animali lo mangiavano anch'essi beneficiavano di questa virtù particolare, quindi il succo di questa Vite della vita eterna, mutava il nostro DNA o meglio dire che lo ristrutturava e lo rendeva capace di superare facilmente senza nessuna malattia o deterioramento del DNA il tempo, quindi donava vera immortalità. Ovviamente se i tolgo da un DNA qualcosa depotenzio l’albero che non si regge più in piedi, da solo, e cade su se stesso, la vitis di oggi è così.
Ora nella bibbia si trovano soggetti millenari come Matusalemme ed altri, tutti hanno pensato ad un modo diverso di scrivere le età della gente invece il segreto è che la primordiale pianta dell’uva, mantenne per un po di tempo questa sua caratteristica di molto diminuita finché l’uomo con l’addomesticare e gli incroci e gli innesti, la resa completamente non più attiva dal punto di vista vitale, ed oggi non è neppure più in grado di trasmettere alcun che del patrimonio originario, quindi I matusalemme ve ne erano di più di quanto s’immagini a quei tempi, gli stessi Adamo ed Eva vissero molto di più di tutti noi, proprio grazie a questa ragione la vite che loro portarono fuori da Eden era molto depotenziata ma faceva lo stesso il suo lavoro, finché non perse completamente quella forza vitale, oggi questo tipo di vitis vinifera non esiste più, però essendo che l’uva è ancora il frutto per la maggiore usato in tutto il mondo, cristo lo adottò proprio in virtù di questa ragione, perché quella pianticella rampicante era l’antico albero della vita eterna. Cristo non usa per nulla questa frutto, e non porta parabole spesso su di esso per nulla, Egli non svela direttamente il segreto ma lo si comprende da come racconta, da come espone e dal modo affettuoso che sua verso questa pianta e da quanto usa ne fa nella scrittura, tanto da paragonare la vigna al suo Padre che la coltiva, quindi l’albero è in senso metaforico Dio stesso detentore delle Vita Eterna, quindi ovviamente è l’Uva, Vitis Vinifera il frutto della Vita Eterna.
Poi anche l’allegoria che noi tutti abbiamo pensato sul l’albero della conoscenza del bene e del male che non fosse un albero ma un soggetto animato che avesse compiuto con i progenitori questo peccato, è sbagliato, è proprio un albero con delle caratteristiche ben precise, quale albero sia, non lo voglio dire. Anche se in passato ho fatto delle ipotesi, non è un agrume, come molti credono e anche la connotazione di fico, non è detto, il cotogno forse potrebbe sembrare di esserlo ma non è detto, da una leggenda israeliana si narra che i cedri del libano hanno fruttificato, ma non è detto e poi anche saperlo non ha alcuna importanza perché come per la Vite, anche quest’altro albero gli fu poi sottratto una parte del genoma in modo diverso che dalla vite stessa, diciamo che il genoma è stato corrotto, e che non produce più quegli effetti che aveva in origine. Quindi la spasmodica ricerca di queste piante può oggi dirsi conclusa, perché non ha più senso saperlo, sapete che è la vite l’albero della vita eterna e questo per un ricercatore dovrebbe essere un aspetto molto importante, se capite quello che vi dico.

Un fatto importante da considerare, per l'albero della conoscenza del bene e del male come anche per quello della vita eterna, in genesi vi è scritto che Dio punisce l'essere artefice di questo peccato originario riducendolo ad essere strisciante senza colonna portante, cioè senza una struttura di sostegno, lo priva degli arti per camminare e gli rende la colonna vertebrale non capace di rimanere ritto, lo trasforma in un serpente, come lo è stato nel peccato che ha generato, cioè lo fa strisciare a terra, gli toglie la forza vitale per ergesi, la stessa cosa accade ai due alberi che gli viene sottratta la parte del genoma o DNA che li rende quelli che sono, alberi;  quindi entrambi subiscono la medesima sorte, per cui entrambi cadono a terra, diventano striscianti, o come il caso della vitis vinifera che è un arrampicante, quindi l'albero della conoscenza del bene e del male è strisciante e non si arrampica, forse ha verticilli per sostenersi, in qualche modo ma è simile ad un serpente nel suo essere, cioè porta frutto bello da vedere, buono da mangiare ma velenoso.


Un altra piccola sottolineatura che potrebbe interessante, dice il passo della genesi: " bello da vedere" quindi di color rosso-arancione-giallo e di forma idonea, "buono da mangiare" quindi dolce, "ma può essere mortale", cioè velenoso, ma in quel "può" fa capire che la pianta ha in se due possibilità il può indica che quando è maturo potrebbe essere mortale, quando è immaturo no, oppure l'opposto, ma questo aspetto fa capire qualcos'altro, nel suo essere immaturo e maturo, è molto probabile che nella sua forma immatura che se bella da vedere, sia per colore che per forma anche se non matura, e che, chi sapeva fece mangiare ottenendo l'effetto voluto; nella sua forma matura, questo effetto pericoloso probabilmente non c'è. Perchè porre nell'Eden due alberi uno dei quali poteva dar la morte? Non ha molto senso, se non fosse che poteva dal la morte solo nel caso che non fosse maturo, quindi fa capire che Dio voleva dar loro da mangiare anche questo frutto, ma quando fosse maturo, non nel suo stadio di immaturità, ed è molto probabile che avesse detto loro di non mangiarlo solo per evitare loro la "morte".
Morte che però non ero morte vera, perchè per morte si intende una mutazione del proprio essere, ciò cambiare quello che si è per divenire altro, ciò non essere più capaci di essere quelli che si è, cioè una mutazione del loro DNA, in sostanza la versione immatura determina modifica del genoma e quindi perdita di qualcosa a favore di altro.  

Qui si comprende che il demonio, conoscendo bene le caratteristiche di questa pianta, convince di due progenitori a nutrirsene quando non era ancora maturo, per rovinare a Dio le sue creature. Quindi nella parola peccato si cela non  solo un atto di disubbidienza a Dio, ma anche un mutazione del genoma è la mutazione del genoma che ci rende mortali, poteva riacquistare l'immortalità se avessero mangiato dell'albero della vita eterna, cosa gli fu impedita. Quindi l'effetto del frutto della conoscenza del bene e del male non era solo quello di aprire loro gli occhi su fatto che erano nudi quindi divenir maliziosi, ma quello anche di perdere l'immortalità che avevano. Se avessero mangiato dell'albero della vita eterna, sarebbe ancora vivi, però con le caratteristiche di essere nel peccato. In pratica potremo dire che uno toglie e l'altro albero da l'immortalità.

U altro aspetto da considerare, che tra le due piante quella più appariscente è proprio l'albero della bene del male, per cui avrebbero comunque sia mangiato quello perchè era più vistoso, per cui l'uva non è frutto vistoso  e non appare molto,  essendo quasi nero, non si nota.
Quindi tornando al nostro discorso iniziale, il Padre Eterno è l’albero e l’agricoltore, cioè il fusto con le radici che regge tutta la struttura e porta molti rami, sui quali portano molti frutti quindi figli buoni e i figli che diventano poi pastori di altri figli. Quindi quando Gesù appare dopo la sua resurrezione in forma di ortolano, cioè agricoltore, non è più Gesù che appare agli apostoli, ma lo stesso Padre Eterno, che non dice loro di essere il Padre, ma lascia che essi pensino di trovarsi innanzi al figlio, anzi egli fa gli stessi gesti che faceva il figlio, perché questa cosa curiosa?
Perché Gesù e il Padre sono la medesima persona come lo stesso Cristo lo disse a Filippo e al tempo stesso sono due soggetti diversi, ma hanno entrambi la stessa identità, il Padre che diventa il figlio e il figlio che è il Padre.
Quindi Dio è un lavoratore della terra, cioè della materia, è colui che ne dispone tutto e ne crea le sue leggi, mentre il figlio Gesù Cristo è il pastore dei figli della terra, infatti noi siamo tratti da questa terra, siamo stati generati da essa, e conteniamo gli elementi chimici che in essa contiene, non potremo provenire da altri mondi perché non abbiamo in noi gli elementi chimici di altri mondi, nelle proporzioni esatte che descrivono con precisione il contenuto di quei mondi.
Dato che le sostanze chimiche di questa nostra terra sono anche in noi nelle stesse proporzioni, possiamo solo dire che siamo stati generati in essa, e non proveniamo come qualcuno vuole intendere dallo spazio, non siamo marziani, possiamo dire che siamo fatti di questura terra. Se provenissimo da un mondo dove le materie prime fossero esenti da carbonio, saremo fatti con altri elementi che sulla terra non esistono, quindi quanti sono i mondi dove esiste il carbonio organico?
Notiamo una cosa, in genesi Dio prima crea la struttura del pianeta, poi le piante, poi gli animali, e in fine l’uomo, la materia in se stessa creata così, ha in se il carbonio, come molti altri elementi, quindi anche il carbonio viene creato e inserito nella terra, che si lega per formare metano ed altri sottoprodotti più complessi organici, le piante, gli animali e l’uomo siamo tutti strutturati sul carbonio organico, non certo sul silicio, avrebbe potuto crearci a base silicio, ma esso ha degli aspetti negativi per la vita in se stessa. Quindi un mondo abitabile per noi deve contenere carbonio organico è inevitabilmente.
Qualche domanda che non vi darò risposta così ci pensate da voi….
Perché Cristo usa il grano come mezzo per identificarsi nella sua carne?
Perché intinge il pane con il vino? Non cercate una risposta religiosa o spirituale non centra nulla.
Quale grano esisteva a quei tempi?
E all'inizio che genere di "grano" esisteva?
Metto qui alcuni articoli che possono far riflettere…

Ponetevi questa domanda perché IL GRANO dovrebbe possedere quattro volte più dei geni umani e un genoma di 17 miliardi di nucleotidi?

Oppure perché le piante hanno una genomica più complesso di quella degli animali o degli esserei umani?
Quindi il segreto dell’immortalità forse si cela ancora nella piante della vitis vinifera, forse!

martedì 4 ottobre 2016

SATANA CREDE IN DIO?

SATANA CREDE IN DIO?



Sembrare un paradosso, eppure non lo è, satana lo conosciamo, da millenni come uno spirito, che ha di sua spontanea volontà desiderato ed attuato la ribellione contro Dio, lo ha rinnegato tentando di porsi sopra di Lui, lo ha scavalcato cercando di emularlo, volendosi sentire anch'egli un Dio. Eppure satana crede nel suo creatore, crede in quel Dio che ha sconfessato, che osteggia, che combatte, che tenta in ogni modo, di rovinargli la sua creazione e le sue creature, che le danna e alcune volte ci riesce pure. Si, si, satana crede in Dio, crede nello Spirito Santo, crede in Gesù Cristo, e crede anche nella Madre Sua. Se non credesse in Dio, annullerebbe se stesso, si auto-cancellerebbe, si annienterebbe da solo, per cui è ovvio che creda in Dio, non lo ammette, perchè è in opposizione a Lui, ma non può rinnegare la sua presenza, perchè altrimenti rinnegherebbe se stesso, ne rinnegò l'autorità, ne rinnegò la sovranità, ma sopratutto lo tradì nella fiducia. 

Da questo possiamo dire che alcuni esseri umani, possono credere in Dio, senza però credere nella sua opera salvifica, come fa satana, crede che egli esiste, perchè sa che esiste, non potrebbe essere diversamente, ed è anche sottomesso a Lui, perchè Dio lo ha sconfitto e lo domina, sia nella grande guerra avvenuta nel tempo dell'inizio, che poi con il Cristo di Dio. Ma esso gli è ribelle, gli è ostile, non lo ama, e lo combatte con tutte le sue forze, ecco potremo dire che il vero nocciolo della questione è proprio questo, satana non ama Dio, vuole male a Dio, non che non lo riconosce, perchè il doversi sottomettere è un atto di riconoscimento, imposto ed indotto, ma sempre riconoscimento è, inoltre durante gli esorcismi satana attacca le anime anche dei presenti rinfacciandogli i peccati che queste fanno o avevano fatto, il fatto stesso che rinfacci i peccati, fa capire che da un lato le sfotte facendo capire loro, che perderanno la vita eterna e gioisce per ciò, ma dall'altro forse "quasi" consapevolmente ammette che Dio esiste, perchè indirettamente facendo del male, in realtà fa il bene a costoro, smascherandoli nei loro peccati. 

Un esempio, un prete esorcista se non è santo nella sua vita, e pretende di far esorcismi, il demonio lo può sbugiardare innanzi a tutti, dicendo ai presenti cosa esso è, ed è stato, lo fa per fargli del male, agli occhi della gente, perchè il popolo generalmente è malizioso e giudica con cattiveria anche nel suo cuore. 
Ma indirettamente fa del bene a quel prete, ed indirettamente testimonia le leggi di Dio.  Perchè paradossalmente satana che è contrario a all'amore di Dio, e lo rifiuta, per far del male all'uomo lo accusa con la stessa legge di Dio stesso, quindi lo testimonia, egli non conosce altra legge se non la parola di Dio, ed elabora le sue astuzie su quella legge. Egli crede nell'esistenza di Dio, ma rifiuta il suo amore e la sa autorità che è verità!

Quindi tutti coloro che rifiutano in vita Dio cioè il suo amore, saranno da Dio rifiutati. In sostanza abbiamo che possono esistere esseri che credono in Dio come essere esistente, ma se rifiutano il suo amore, è come se esso non esistesse per costoro, pur esistendo.

Per amare Dio, bisogna contenere amore, satana contiene solo odio, si è privato dell'amore del Suo Creatore.

Satana voleva essere lui l'amato da Dio, voleva essere lui il primo di tutti, voleva e credeva di essere lui il delfino di Dio, si considerava il più perfetto, la stella più bella, il più sapiente, e quello con il potere più grande, invece il suo volere lo ha tradito, come si dice "chi troppo vuole nulla stringe". Per questo Gesù ci insegna di non pretendere mai e di non chiedere mai a lui nulla in cambio. perchè altrimenti commettiamo lo stesso peccato di satana.

Satana applica la legge di Dio con malignità!
Dio applica la sua legge con l'amore, la verità!
Ma attenzione a non tirare troppo la corda!

sabato 1 ottobre 2016

FONDAMENTO DELL'ORIGINE

IL FONDAMENTO DI DIO!

alphaomega
Il testo, messaggio, discorso, conversazione,  seguente, è ricavato dai miei scritti di ragazzino, quando fin da bambino Nostro Signore Gesù mi spiegava la verità su di se e sul mondo, sia spirituale che materiale.
Ho deciso di porre questo testo per dimostrare che prima di scrivere il testo sulla lavanda dei piedi, io conoscevo già quei contenuti, ricevuto proprio per bocca di Dio, quindi non frutto dei miei eventuali studi, in materia di interpretazioni ma parola di Cristo, come io ho sempre detto scrivo quasi sotto dettatura, perché una parte conosco già e una parte vengo aiutato al momento della stesura, se qualcosa non so, dallo Spirito Santo.
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VIII° Lezione  anno 1978 
Nostro Signore Gesù il Cristo di Dio.
Oggi ti parlo del fondamento!
Quando ero con i miei dodici, posi su di loro il mio fondamento, li feci divenire arte di me, cioè li resi pastori simili e degni di me. Posi in loro il mio fondamento, togliendo a loro quello terreno, rendendoli degni del mio regno eterno.
Cos'è il fondamento?
È quello dove le fondamenta dell’ universo poggiano, vi sono molti fondamenti, ma il mio è l’origine di tutti, cioè il principio di tutte le cose, senza il mio fondamento nulla sussisterebbe. Chi riceve il mio fondamento avrà la vita eterna, se un pastore non ha ricevuto il mio fondamento esso non mi appartiene.
Come trasmetto il fondamento?
Nel mondo dello spirito esso passa facilmente, ma non tutti gli spiriti hanno il fondamento, solo coloro che liberamente mi hanno riconosciuto loro Dio, assieme al Padre Mio celeste.
Per voi figli degli uomini, Io lo trasmetto mediante quello che su questo mondo è fonte di vita, l’acqua, questo è l’elemento con cui le creature spirituali diffondono la loro natura.
Cos'è fondamento nell'uomo?
Se le gambe sono per il corpo le sue colonne(pilastri di fondazione), che reggono l’edificio, i piedi sono il suo fondamento. 
Figlio sai perché ti ho fatto questo discorso?
-Io, ho capito che hai reso gli apostoli fondamento, mediante l’acqua, non ho capito la questione dei piedi.
Gesù, con il tempo capirai anche il resto, ricordati che anche tu sei mio fondamento e un giorno dovrai spargere quanto t’insegno a tutto il mondo, il tuo percorso di vita sarà tortuoso, faticoso, non senza lacrime e sacrifici, anche se l’uomo non ti darà e non ti riconoscerà quello che è giusto, Lo farò io.
Continua ad immergerti nel mio cuore e continua ad amare mia Madre come tua Madre i suoi progetti su ti di te sono appena iniziati.
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Ecco perché posso scrivere con tanta precisione dei vangeli, perché ho già ricevuto in tempi anteriori, delle lezioni esplicative, dove non si citava mai i vangeli, ma che poi nella lettura dei vangeli trovavo gli insegnamenti di Gesù, per quello che le sacre scritture mi sono sempre state tanto facili e semplici da comprendere.

domenica 18 settembre 2016

L' Investitura.


L' Investitura


18 settembre 2016, ore 19:00


Oggi Gesù mi ha comunicato quanto segue.

"Caro figlio ascoltami:


L'uomo con la sua piccola intelligenza pensa di sapere quello che Io ho fatto in mezzo al popolo e ai miei Apostoli, non tutto hanno compresero nemmeno i miei apostoli che erano investiti dal Mio Santo Spirito, e voi che non lo siete volete sapere più di loro? Andate giudicando la Mia parola con la vostra piccola mente senza l'opera Santa del Mio Santo Spirito.

Voglio rendere più perfetto quanto sotto l'ausilio del Santo Spirito hai scritto sull'elezione dei miei Apostoli e futuri sacerdoti, integralo nel testo, della mia parola.

L'investitura a capo della chiesa non deve venire per volontà di un'assemblea formata da non eletti, ma solo come Io, li elessi. Se avessi eletto un primo, durante la lavanda dei piedi, avrei fatto il rito dell'acqua solo ad uno, non a tutti, mentre tutti erano degni della mia volontà alla pari, nello stesso modo, perché volli così. Dopo la mia resurrezione, gli apostoli si diedero un capo tra loro, investendolo come feci Io, verso di loro, ma non fu mia la volontà, ma loro. Per cui, anche la chiesa che ha i suoi ministri(apostoli) può far lo stesso. Anzi il vicario regnante deve indicare il suo successore finché è in vita.

Ma se nessun ministro che non abbia ricevuto l'elezione mendiate il rito dell'acqua(la lavanda dei piedi) per Mia volontà può essere sacerdote, vescovo, ne può salire in grado. Inoltre colui che venisse eletto a capo dei miei ministri, deve a sua volta lavare i piedi a chi chi lo ha eletto, per confermali e l'elezione non deve essere segreta, tutti devono sapere chi lo vuole e chi no! Questa è la Mia Volontà perché Io sono stato mandato dal Padre Celeste e la mia parola è legge!


Come i vegliardi riconoscono la Mia deità nel Padre, nel Figlio, nella Spirito Santo, Madre, i vescovi devono riconoscere il loro vicario per Mia volontà, ma Voi siete uomini e tra uomini non ci si inchina, non ci si inchina ai re della terra, perché anch'essi sono uomini mortali, non  dei.

Non intristite i vostri cuori, per quanto vi ho detto, perché il mio giudizio non sia duro con voi. Se, Io che sono Dio con Dio, mi sono chinato ai miei apostoli, per renderli parte di Me, voi dovete chinarvi tra di voi, per divenir parte di Me, chi è in alto s'inchini a chi è in basso, se volete essere come io vi ho detto, servi utili a Me. Non siete qui per vostra volontà, ma per Mia se fate quanto vi ordino. L'uomo in ogni ordire e grado ama sentirsi grande e porsi ai primi posti, il suo cuore si sente grande e s'inorgoglisce quando riceve una nomina, ma chi non si pone come ultimo non entrerà nel Regno dei Cieli.

Riconoscetemi quale Sommo Re e io vi riconoscerò mie Apostoli, e vi darò quanto vi è utile e giusto per rendere grande l'opera del Padre Mio Celeste.


Caro figlio non temere, continua a spargere la mia opera ti sarò sempre vicino, manderò a te tutto quello che ti è utile, avrai sempre la mia parola, sempre le mia protezione, sia chi è nel bene, che, chi è nel male sa mediante te la mia volontà. Ora specifica.

Chiama sempre la mia Santa Madre come tua madre, essa e lo Spirito Santo ti saranno vicini."



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Nota, specifica: 

Spiego alcuni passaggi diciamo tecnici, cose che il Signore mi ha indicato.

Come deve avvenire il rito, in senso tecnico, molti diranno, ma se siamo in tanti ad eleggere un pontefice vuoi che tutti facciamo questo, nulla è impossibile, se si vuole, Dio concede l'intelligenza per svolgere questo compito.

Se i ministri elettori sono più di 12.

Si elegge uno tra tutto gli elettori superiori al dodicesimo, cioè in gruppi di 12 fino a 24 se ne elegge uno, che farà il rito per tutti gli elettori di quel gruppo e lo s'investe di questo compito, con un elezione particolare, si procederà ad un elezione con il rito dell'acqua ripetuto 12 volte, in segno dei 12 apostoli, quindi questi 12 ministri elettori investiti dagli altri elettori, lo dovranno fare al pontefice che si decide di essere eletto.
Così il pontefice eletto sarà eletto per tutti e 12 gli apostoli, ed egli confermerà solo i 12 ministri elettori che fanno le veci degli altri da loro nominati.  
Il rito fatto da Gesù Cristo dovrà essere fatto nella formula più antica che la chiesa ha a disposizione. 

Un esempio se i ministri elettori sono 400, si dividere 400/12= 33,4; oppure 600/12=50; oppure 2100/12=175 membri per gruppo,  quindi  uno solo, verrà investito del potere di tutti (33) o (50) o (175) etc, così fa le veci per tutti. 

Solo se il pontefice conferma con lo stesso rito i suoi elettori ci potrà essere spiritualmente unione nella chiesa, se ciò non avviene non c'è unione e il Signore benedirà l'opera solo in parte. 

I sovrani terreni, che sono cristiani, devono(se vogliono) assistere all'elezione-investitura del Vicario o dei  relativi vescovi di ogni stato-regno. Inoltre anche un sovrano terreno può partecipare all'investitura del vicario, dopo che i 12 ministri elettori, avranno eletto il vicario, e dopo che esso li avrà confermati, essi deporranno la loro corone innanzi a Dio, e a chi egli ha conferito il potere, allora i loro regni saranno benedetti dal Signore e la loro casata durerà molto tempo. 







sabato 17 settembre 2016

10 Comandamenti interpretazione di Boanerges

I 10 Comandamenti



Autore: Dio Elohà Yhwh  Adonay
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Interpretazione di Boanerges Yhwhnn
Tempo di stesura due giorni, pari a 18 ore.


Per questa stesura non mi riferirò solo al testo dell'Esodo e del Deuteronomio ma anche a quello Ebraico, sia la versione originale tradotta che quella più diffusa, così da avere esattamente il testo più conforme possibile al vero.



C'è da Dire una cosa, importante come cristiano l'interpretazione dei 10 comandamenti, diventa un po più lunga, visto che è innestata con la tradizione dei vangeli, non si può infatti dire 10 comandamenti senza il contenuto dei vangeli stessi. Mentre per un ebreo questo non esiste, vediamo come si può connubiare tutto insieme in modo succinto e preciso, perché tanto quello che conta è il senso reale della questione senza perdersi troppo in tanti rivoli, spesso inutili. 



Come procedere alla lettura, dato che alcune parti le ho già trattate singolarmente tempo addietro, e quindi non le ho riproposte, ho posto invece i link, per cui appena trovate un link leggetelo, così capirete meglio tutto nell'insieme e poi proseguite.


Ho cercato, di abbreviare, anche se non è facile con un argomento così vasto, diciamo che ho scritto l'essenziale.

Una cosa importante i 10 comandamenti, sono stati dati da Dio in primis agli Ebrei, poi per mezzo di Cristo noi li abbiamo adottati, come base fondamentale dei vangeli stessi, anche perchè essi non si possono disgiungere dai vangeli sono un tutt'uno proprio per le parole stesse di Cristo, che lui non è venuto a cambiare la legge di Dio ne i profeti, e questo significa che Cristo non voleva cambiare o creare una religione nuova , ma semplicemente spiegare meglio e correggere quello che la casta sacerdotale e politica aveva cambiato della legge stessa, adattandola alle loro necessità. Se la parola di Cristo fosse stata diversa dai comandamenti allora noi avremo dovuto adottare solo e solamente i vangeli, ma questo non è, anche perchè Gesù rispetta precisamente tutto quello che l'ebraismo comandava, per cui se Cristo era Ebreo osservante, noi se siamo suoi seguaci dovremo essere come Egli era osservante della stessa legge. Da questo si ricava che Egli osservava il giorno di Sabato come Giorno del Signore come tradizione comandava, e come la Legge di Dio ordinava, non ha mai istituito la pasqua Cristiana in un giorno diverso dalla Pasqua ebraica, ma essa si festeggiava nella medesima festività.

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 Versione ebraica diffusa
Traduzione più letterale dell'originale ebraico di Esodo 20,1-14:
« E Dio pronunciò tutte queste parole dicendo così:
Io sono il Signore tuo Dio, che ti fece uscire dal paese d'Egitto, dalla casa del [faraone dove eravate] schiavi.
Non avrai altri dei al mio cospetto.
Non dovrai farti alcuna figura scolpita, né immagine alcuna delle cose che sono in alto nel cielo o in basso sulla terra o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li adorare, perché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio scrupoloso, geloso [nell'esigere la punizione per l'idolatria]. Per coloro che mi odiano Io punisco il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione mentre uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che mi amano ed osservano i miei comandamenti.
Non pronunciare il nome del Signore Dio tuo invano; perché il Signore non lascerà impunito chi avrà pronunciato il suo nome invano.
Ricordati del giorno del sabato per santificarlo. Per sei giorni lavorerai e compirai ogni tua opera ma il settimo è giorno di totale cessazione del lavoro e dedicato al Signore Dio tuo. Non farai alcun lavoro né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale né il forestiero che si trova nelle porte [della tua città] poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che contengono e nel settimo giorno si riposò e per questo il Signore ha benedetto il settimo giorno santificandolo.
Onora tuo padre e tua madre affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che il Signore tuo Dio ti dà.
Non uccidere.
Non commettere adulterio.
Non rubare [o rapire].
Non fare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare sua moglie, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo. »


Esodo 20
Deuteronomio 5
[2] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti fece uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa degli schiavi.
[3] Non avrai altro Dio all'infuori di me.
[4] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
[5] Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,
[6] 
ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
[7] Non pronunzierai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
[8] Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:
[9] 
sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro;
[10] 
ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
[11] Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
[12] Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
[13] Non uccidere.
[14] Non commettere adulterio.
[15] Non rubare.
[16] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[17] Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.
[6] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
[7] Non avere altri dèi di fronte a me.
[8] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
[9] Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano,
[10] 
ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
[11] Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
[12] Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato.
[13] Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,
[14] 
ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
[15] Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
[16] Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sia felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
[17] Non uccidere.
[18] Non commettere adulterio.
[19] Non rubare.
[20] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[21] Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.



Ho tenuto tutte le 4 versioni, così è più preciso.

Userò la Versione ebraica diffusa.

Traduzione più letterale dell'originale ebraico di Esodo 20,1-14:

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« E Dio pronunciò tutte queste parole dicendo così:

Io sono il Signore tuo Dio, che ti fece uscire dal paese d'Egitto, dalla casa del [faraone dove eravate] schiavi.


La frase inizia con il verbo Essere.
Non è un caso che sia stata pronunciata così, perché il verbo stesso è uno dei verbi dell'origine, o meglio dire, è l'origine stessa di tutti i verbi. Tutti i verbi prendono origine da questo.
Il tempo ovviamente ne determina il soggetto, e sua posizione gerarchica.
Io” prima persona, si identifica come il soggetto principale, il fulcro di tutto, l'origine. Inoltre la parola IO è composta figurativamente da I e da una O che compongono il numero 10, non è un caso neppure questo.
Ma IO è in realtà formato da I-O in Ebraico= Yod-Aiyn ; in Greco: Iota+Omicron= 10+70
Sono”, cioè indicante se stesso.
Potremo anche leggere la frase così : “Io sono colui che sono, che è, che ero e che sarò” infatti dire io sono colui che sono, identifica la sua persona nel presente, che ero, nel passato, che sarò, e nel futuro ma dire che è identifica un terzo soggetto.
Perché io sono, è il tempo presente, colui che sono , cioè me stesso, nella prima persona, ma dire che è identifica un terzo soggetto, cioè la terza persona di Dio.


Vediamo di spiegare meglio,
Io sono” prima persona verbo essere. Identifica l'Essere, cioè in senso persona.
Colui” identifica sempre se stesso, in lui stesso.
Che sono” rafforza l'essere se stesso.
In pratica dice “io sono me stesso” cioè colui che vi parla e colui che esiste, cioè l'esistente, inteso nel senso di colui che è sempre esistito, l'Eterno.
Poi: “Io sono colui che è”
colui che è” identifica una terza persona ma in questo caso, si parla sempre dello stesso soggetto iniziale”io sono”. Inserito in esso, la terza persona del verbo essere, cioè “E' “ cosa vuole dire, : “io sono colui”, sempre il primo che parla, ma nella figura del terzo, questo significa che in Dio vi sono due soggetti, il primo “colui che sono”, e il terzo“colui che è”
entrambi sono racchiusi sotto “io sono”, che è un essere unico, che al suo interno esiste “colui che sono e colui che è”
abbiamo poi, io sono colui che ero e che sarò”
Sempre sotto l'unicità di “Io Sono” specifica due aspetti che era e che sarà.
Colui che era , indica nel tempo passato,
Colui che sarà, indica nel tempo futuro.
Questa identificazione specifica che Il sono colui che sono e che è, è il Soggetto che non ha tempo, colui che vive nel tempo sia nel passato tanto quanto nel futuro, indica che il suo tempo è sempre presente. Nel passato e nel futuro Egli è presente, ma il presente è già passato ed è il futuro imminente. Questo significa che passato e futuro collidono nello stesso momento, cioè Alpha ed Omega sono sovrapposti, chiudendo di fatto un anello e rendendo il tempo circolare, cioè ciclico.

In pratica sta dicendo che Egli è l'essere supremo che è sempre esistito in cui il tempo non ha motivo di esistere, viveva nel passato quanto vive nel futuro, quindi Egli è costantemente presente in ogni tempo.
Quindi abbiamo che Dio è l'essere unico il primo, ma nel suo essere Unico in esso è formato da altri due esseri, un altro primo e il terzo. Il secondo primo diventa secondo.
Quindi abbiamo il primo l'origine, unico, il secondo che è sempre primo e il terzo, questo fa capire che il Primo-primo è O, il Primo-secondo è X, mentre il Primo-terzo è Y, vediamo di capire chi sono, se il Terzo è il figlio del Primo e del secondo ovviamente il secondo è la Madre del terzo.
Quindi abbiamo O+X = Y; Il Primo-primo è il Padre Eterno O, il Primo-secondo è la Madre Eterna X, e Primo-terzo è il Figlio Eterno Y.
Quindi abbiamo Il Padre Eterno, un essere unico, all'interno del quale vive la Madre Eterna, potremo dire un pari, e il Figlio Eterno. Madre e Figlio eterni sono identici, vivono e coesistono entrambi nel Padre Eterno. Ecco spiegato perché Gesù dice di Se stesso che è nel Padre, che che chi vede lui vede il Padre ovvio.

Perché non esiste il secondo tempo?
Cioè “tu sei?” perché il tempo va in contrasto con io sono e egli è. “ Dio non direbbe mai di se stesso, tu sei. Si riconosce sempre come prima persona e terza persona, per cui la seconda persona è espressa nella stessa parola della prima, perché fa parte della prima persona.

Spiegazione più dettagliata e aggiuntiva sull'Io Sono:

Io sono il Signore tuo Dio”
In pratica si manifesta nella persona unica di Dio, annunciandosi come tale.
La parola Signore si traduce in ebraico con Adonaj=Mio Signore.
La parola Signore significa il più anziano, e colui che sta in alto, colui che domina, che governa, che possiede. Quindi Signore è inteso con un senso assoluto del termine, il più anziano degli anziani, cioè dei 24 vegliardi, colui che governa, domina e possiede, in sostanza è una parola che sostituisce Onnipotente. Inoltre il più anziano è anche il Re, quindi dire Signore è come dire Re Onnipotente. Ecco perché si parla di Elohim che si traduce in dei Onnipotenti, che altro non sono che i 24 vegliardi, sotto messi all'Assoluto Onnipotente.
Dire il “Signore tuo Dio,” è rimarcare la figura che Egli stesso ha presso la corte celeste, Egli E', e si riconosce come il Re Onnipotente dei re Onnipotenti, che dice di se di essere il Dio in senso assoluto del termine. Quindi si identifica nella sua funzione di dominatore, governatore e possessore assoluto di tutto.
L'aggettivo TUO identifica la proprietà, cioè Dio comunica che gli esseri umani gli appartengono.

che ti fece uscire dal paese d'Egitto, dalla casa del [faraone dove eravate] schiavi.” In questa parte in pratica Dio, ricorda agli Ebrei che Egli è stato il liberatore dalla schiavitù egiziana.

Quello che ora interessa è il secondo che in realtà è esteso anche nei due sottostanti.

Non avrai altro Dio all'infuori di me. - Non avere altri dei di fronte a me.”



C'è differenza tra i due?

Dire “al di fuori di me” indica estraneo a mecioè che non appartiene alla realtà di Dio, cioè al suo regno, quindi tutti le creature che non sono più del Regno Eterno, umani, animali, demoni, non possono e non devono essere considerati dei, cioè non si deve rivolgere loro preghiera, ne innalzati a dei, questo è il senso, non li si devi pregare come si fa con Dio.


Perché il termine stare fuori non è inteso solo nella figura di Dio, ma è inteso in senso generale del termine, estraneo alla sua realtà, cioè fuori dal Regno Celeste.

Essendo Dio il tutto ed essendo Dio il Regno, stare fuori indica fuori da Dio, quindi dal Regno.

Mentre “di fronte a me” che sta ad indicare qualcuno che si pone innanzi a Dio che si trova in una posizione frontale a quella di Dio. Ma in questo caso dir “di difronte” sta ad indicare una posizione diversa da quella tenuta da Dio, quindi al suo cospetto nessuno deve porsi come un dio perché oltre a Lui non ne esistono altri riconosciuti da Lui. 

Quindi abbiamo, “al di fuori e difronte a me”, cioè che non appartiene al suo regno, e che non deve stare al suo cospetto, ciò indica che nello stesso tempio, chiesa non ci deve essere l'effige di nessun altra divinità o essere umano, animale etc, che non sia Dio stesso o qualche suo appartenente, perché sempre all'interno della stessa parte, cioè che rientra in Dio, si porrebbe dire “dentro di me” cioè dentro a Dio, intendendo in senso universale del termine, in questo caso tutte le persone della Trinità possono essere egualmente considerate dei, perché sono ed appartengono direttamente alla deità di Dio e da questo punto di vista anche la Madre di Cristo rientra in questa logica, proprio perché sua Madre.

Non puoi adorare nessuno che non sia Dio stesso o una della sua manifestazioni, il resto è vietato!
Si perché il comandamento non può essere considerato un opzione, è una legge univoca, che ti obbliga a sottostare ad essa se ci credi.

Esodo e Deuteronomio sono identici:
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. “

Qui specifica ulteriormente.
E sottolinea cosa puoi o non puoi adorare, quindi prostrarti...
In pratica Dio non vuole che nessun essere umano, faccia immagini o statue di qualsiasi appartenente del Regno eterno, neppure di Dio stesso, ne del Regno terreno, ne del Regno dei demoni.

E' vietato, cioè non si può nella maniera più assoluta creare immagini o statue di nessuno, ne si deve sopratutto prostrarsi ad esse, perché un conto è la fotografia di un genitore non conta nulla, ma un conto è l'adorazione di una statua o un immagine, di qualsiasi essere umano o demone ed anche di esseri angelici.

Si può dipingere o scolpire qualsiasi cosa si voglia, ma non si deve adorare quella cosa che si è dipinta o scolpita, quello che conta è che non si deve adorare quello che l'uomo produce con le proprie mani, che siano statue o che siano dipinti, di uomini, di animali, di dei o di demoni.


Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai o adorerai, perché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio scrupoloso, geloso [nell'esigere la punizione per l'idolatria]. “


In questo brano si cela qualcosa di interessante, in pratica sta parlando non solo di statue o immagini, ma anche di esseri viventi, dice: “Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai o adorerai” questa frase è chiara, il fatto che specifichi di non servirli cioè di non portare loro mangiare, da vestire, etc o rendergli un culto, cioè genuflettersi, fa comprendere che non parla solo di soggetti inanimati, ma anche di essere viventi, cioè altri uomini, sta praticamente dicendo che non bisogna adorare, ne prostrarci o inchinarci, innanzi ai Re, principi, Papi, vescovi, neppure agli apostoli ma solo e solamente a Dio, quindi anche a Gesù Cristo e allo Spirito Santo.


perché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio scrupoloso, geloso [nell'esigere la punizione per l'idolatria]. “

In questa frase, secondo la tradizione esatta ebraica, il termine viene tradotto in un modo un po diverso che da quello che noi conosciamo, si è sempre insegnato che Dio fosse un divinità gelosa, ma qui nel testo si indica come scrupoloso, perché?

Innanzi tutto, secondo gli Ebrei, la persona di Dio doveva essere intoccabile ed è giusto che sia così, e quindi anche nei pensieri degli esseri umani non doveva sorgere alcun elemento strano che potesse portare l'uomo a considerare Dio in modo diverso, cioè se dico che una persona è gelosa, indico un soggetto che è tormentato da ansie, da dubbi, con o senza giustificato motivo. Per cui è indubbio che Dio non è geloso, semmai è giusta la traduzione che ne fanno gli Ebrei in senso protettivo di Dio stesso nei confronti degli uomini.

Quindi mettere Scrupoloso come elemento è più corretto, perché in essa non c'è nulla di negativo, un soggetto scrupoloso è colui che fa le cose con precisione metodica, in modo diligente, ma le applica con precisione, oltretutto se ci pensiamo bene è proprio così, anche perché troviamo scritto che Dio è lento alla collera se fosse geloso, come scritto, sarebbe più facile alla collera, invece è lento, quindi vuol dire che non è affatto geloso. Quindi personalmente trovo il termine scrupoloso più adatto all'immagine all'identità di Dio che non geloso, e anche per suo rispetto a Dio, ritengo giusto questo termine.

Quindi Dio applica con scrupolo, preciso metodico, la condanna contro chi adora falsi dei, politici, attori, re delle terra, vescovi, papi, etc. Forse a qualcuno sicuramente non piacerà questa cosa dell'adorazione del Vicario di Cristo, ma ricordo che non gli ho scritti io, i comandamenti, ma Dio.

Per coloro che mi odiano Io punisco il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione, mentre uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che mi amano ed osservano i miei comandamenti.”

In questo pezzo, c'è anche la condanna, come specifica al discorso ed è consequenziale ad un pensiero, logico, perché dico logico, perché nel ragionare fino a questo punto, la gente potrebbe non piacergli quanto Dio dispone, e potrebbe ribellarsi alle sue volontà per cui Dio mette le mani avanti, facendo capire cosa rischiano anche il ribellarsi. Infatti dire per coloro che mi odiano è proprio indice del pensiero che abbiamo affrontato, che potrebbe generare anche odio, dissenso, malumori, etc, e il Signore dice, “Io punisco il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione” quindi esprime con precisione la sua legge, la sua volontà, in pratica se padri conoscendo la legge del Signore avendola compresa, (perché se non la conoscono, sono scusati) sono passibili di condanna, non solo i padri ma anche i figli di questi fino 3-4 generazione, in pratica se mai una generazione non si interrompe essa viene portata avanti per sempre. Per cui se un su padre cade la condanna di Dio, il figlio poi i nipoti e poi nipoti dei nipoti, avranno su di loro questo peccato, che è era del progenitore, ma a loro volta perpetreranno il peccato nelle generazioni future.

mentre uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che mi amano ed osservano i miei comandamenti.”

Questo è chiaro non serve spiegazione.
Invece oggi non solo creiamo statue e immagini, ma le adoriamo, andando nettamente contro al comandamento e quindi di conseguenza ponendoci fuori dalla legge stessa di Dio. 

Questo comandamento ci fa capire un altro aspetto che la chiesa Cattolica non ha voluto vedere, quello dell'elezione degli esseri umani a santi.

Si perché eleggere un essere umano a Santo, significa farlo adorare dal popolo e questo è in netto contrasto con il comandamento, anche perché la chiesa poi promuove verso questo essere umano, tutta una serie di pubblicità o propaganda volta a far adorare al genere umano quell'essere umano, per cui si producono statue, immagini di tutti i generi, pur di promuovere l'adorazione di quell'essere umano, in netto contrasto con quanto dichiarato da Dio nei comandamenti.

In soccorso vengono le parole di Gesù: che disse, “Io non sono venuto a cambiare la legge e i profeti, ma a portare a compimento la parola del Padre mio!” questo ci fa capire che anche per Gesù quella legge valeva perfettamente e anche per Gesù l'elezione di un Santo non era da farsi, proprio perché si adorava un essere umano, nella forma di statua o effige, anche se in suo ricordo.

Quindi abbiamo che, Dio permette, che si può e si deve pregare qualsiasi essere appartenente al regno eterno, da Dio agli angeli e volendo anche gli esseri umani santificati da lui, ma dato che nessun uomo sa a rigor di logica chi può tra gli esseri umani essere stato fatto santo da Dio, la cerchia è ridotta alle sole creature celesti,  ma non si deve e non si può far immagine di nessuno di questi, ne uomini, ne demoni, ne Dio.

Anche se da quando vi è stata la risurrezione Gesù ha tollerato che l'uomo facesse di se stesso (Cristo) delle effige e delle statue , diciamo che Gesù è tollerante e paziente, per cui spesso chiude un occhio e anche due qualche volta. Ma certamente questa proliferazione di statue ed immagini anche sacre ha iniziato a spostare l'attenzione da Dio a tutti i santi, beati e Martiri.

Facendo così, l'essere umano ha occultato Dio stesso, con una quantità immensa di Santi, che spesso e volentieri vengono pregati più di Dio, ovvio che poi s'incorre nell'ira di Dio, perché si va a toccare l'aspetto della sua deità. Cioè che ci tiene che noi umani lo riconosciamo come unico e solo creatore e non sopporta che possiamo aver altri dei che Egli stesso sa essere fasulli, spesso ingannatori, o porre gli umani al suo posto, in questo dimostra la sua gelosia. In ciò ha anche ragione, qualsiasi essere umano , si dimostra geloso delle sue cose, e ancora Gesù ci mostra l'aspetto di essere un Dio geloso, anche nella frase che disse a Pietro, "posso fare delle mie cose quello che voglio?". Come un artista che non tollera che qualcun altro metta mano alle sue opere, così è anche Dio, in ciò dimostra un aspetto fondamentalmente umano.

Quindi in pratica ogni volta che la chiesa promuove l'elezione di un nuovo santo umano, essa non fa altro che occultare sempre più la figura di Dio, spostando di fatto l'attenzione sul quel santo, per cui essa non dovrebbe assolutamente promuovere la santificazione di nessuno, anche perché l'essere umano, nella sua veste di scienza, teleologia, ed altro, non conosce così bene l'animo di una persona che deve essere santificata, conosce marginalmente qualcosa della persona dai suoi scritti, sa quello che può aver fatto, che esteriormente emerge, ma nulla sa di ciò che nel profondo di essa cela. 

Anche perché, proprio per il fatto che nessun uomo conosce l'animo umano, solo Dio sa se quell'essere umano è degno o meno di entrare nel regno eterno, non lo può sapere nessun essere umano, neppure un pontefice. Per cui alla morte dell'essere umano che l'uomo pensa essere stato un santo, Dio stesso, lo giudicherà non secondo il metro umano, ma a seconda del suo metro, e non è detto che quell'uomo avrà la vita eterna, può essere come anche no, e se per caso invece di salvarlo lo condannasse? la chiesa invece elevare alla santità una persona santa, eleverebbe qualcuno che non lo sarà  mai.  Cioè come può la chiesa elevare a santità un uomo che non saprà mai santo? 
Se Dio non lo ha reso santo? Non può, a meno che non chieda con un sistema a doppio controllo, sia appellandosi a persone "sante" che ai demoni, solo così può aver la certezza se quella persona è degna di essere santifica. Non basta, dire vediamo quante opere essa ha fatto, non basta dire quanti miracoli si presume che abbia fatto, anche perché i santi, comunemente detti non fanno miracoli specie dopo morti, perché solo Di dispensa il potere e solo a Dio appartiene. Quindi solo un essere soprannaturale può sapere se quell'essere umano, è santo o no! Le opere che si accreditano a quel essere umano potrebbe mostrare una realtà distorta.

Ci sono moltissimi santi sconosciuti anche tra il popolo, che nessun prete e nessun laico, nessuna Chiesa mai eleverà alla dignità di santi, mai potrà immaginare, che fin da ora si trovano al cospetto di Dio a differenza di tanti preti, che spesso si trovano in beh altri luoghi, come anche il contrario.

Quindi in breve nessun dovrebbe far santi, anche perché Gesù stesso non ha mai dato questa autorizzazione a nessuno degli apostoli; Gesù mai avrebbe pensato ad una cosa del genere, perché contraddiceva la parola della legge antica, che Lui stesso proclamò che non voleva cambiare. Quindi non solo non farsi immagini ne statue, ma neppure sostituirsi a Dio, perché l'elezione di un santo è una funzione esclusivamente divina e non umana. Nessuno ha concesso il permesso all'essere umano di sostituirsi a Dio, nella proclamazione di Santi. 

Oltre a questi, l'uomo di oggi, ha prodotto molti idoli, tra gli uomini abbiamo, cantanti, vip dello spettacolo, della cultura, politici, artisti, veggenti, sportivi, scrittori, filosofi, etc, tutti hanno i loro idolo, tutti hanno il loro "santi" praticamene non esiste più nessuno che non adori qualche essere umano, animale o altro. Come ci sono idoli tra gli uomini così anche tra i demoni, anche se l'idolatria di demoni è antichissima ed oggi come al tempo dei Persiani e Babilonesi ed Egizi, il culto demoniaco sta di nuovo prendendo piede in modo prepotente, espandendosi grazie ad un chiesa che ha trasformato e corrotto la parola sacra a proprio uso e consumo, permettendo proprio a Satana di divenire forte ed Essa essere attaccata e corrotta.


Quando invece di adottare la vera parola di Dio, come fulcro della propria fede, si la gira come un calzino,  si trasforma e modifica ad uso e consumo.


Questo discorso purtroppo  non piacerà a molti, che hanno fatto sui santi un commercio, la stessa chiesa e molti altri soggetti;  però se stiamo ligi e ferrei ai comandamenti questo è quello che dicono, e tutti coloro che la pensano diversamente sono fuori questa logica.

Poi c'è un altro aspetto, interessante e curioso, le statue piangenti sanguinanti etc, come si innestano in questo discorso, si perché il fatto stesso che vengono usate da Dio stesso come monito per le genti fa pensare che in qualche modo esso accetti questa cosa, vediamo di capire per quali ragioni usa questo sistema.

Vediamo di fare un po di chiarezza, stando al comandamento nessun essere umano può fare statue o immagini, quindi il comandamento è rivolto solo verso di noi, non verso Dio, dice che nessun essere umano può farsi immagini per adorarle, ma non dice che Dio non possa usare queste statue o queste immagini per comunicare con gli esseri umani, se Egli stesso volesse, ciò significa che il comandamento è rivolto unicamente verso di noi e non verso se stesso.


Per cui è spiegata la ragione dell'uso delle immagini e della statue quali mezzo per comunicare con gli esseri umani, questo fa capire che tutti i comandamenti sono direzionati unicamente verso gli esseri umani e non verso Dio, beh ovviamente se è Lui il legiferatone questi sono verso gli altri non verso se stesso, anche se sicuramente lo stesso legiferatone si sottopone ad essi, in forma diversa a noi, e il fatto della lacrimazione, sanguinamento della statue ci fa capire, che è così. siamo noi che dobbiamo sottostare ad esse, mentre Dio ne è svincolato.

Questo però fa capire che anche gli altri spiriti inferiori a Dio, sono sottomessi alle stesse leggi, perché lo dice Gesù verso satana quando esso lo provoca, e Gesù spesso risponde 
"sta scritto" questa parola ci fa capire che anche gli angeli e i demoni devono sottomettersi a questa stessa legge

Quindi i comandamenti valgono anche per loro?.

Perché i comandamenti non possono valere per Dio?


Lo si comprende proprio dalla lettura stessa di questi, soprattutto per il primo.
Se Dio dice a noi, 
Io sono colui che sono, cioè se stesso, non lo dice a se stesso, lo dice a noi e agli angeli, se dice  "Non avrai altro Dio all'infuori di me." lo dice a noi non a se stesso.Come la questione della preghiere, Gesù non prega se stesso, come la Madre di Dio non prega se stessa, lo Spirito Santo idem, il Padre proprio non esiste nemmeno l'idea.

Quindi tutti coloro che asseriscono che Dio Padre, Gesù, Spirito Santo, la Madre di Dio pregano, stanno mentendo e dicendo eresie e sopratutto se quest'azione viene fatta dai veggenti, significa o che non stanno parlando con Dio o che stanno mentendo, non esistono altre possibilità cioè o se bianco o sei nero.  

Potremo addirittura dire e stabilire questo come metodo assoluto per stabilire l'autenticità di un veggente, chi dice che Dio o la Madre sua, pregano è un segno chiaro e lampante che essi stanno mentendo o sono preda di satana. 


Di conseguenza nessun comandamento vale per Dio, perché Dio non è sottomesso ad essi, proprio perché esso è il legiferatone assoluto. Anche se per sua bontà, esso si riconosce nella sua stessa legge un fondamento importante non per se stesso, e ne ha fatto un fulcro per tutte le sue creature. 

Quindi Esso è la legge, e come Tale crede in Se Stesso, e al tempo stesso E' fuori di essa. 


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Non pronunciare il nome del Signore Dio tuo invano; perché il Signore non lascerà impunito chi avrà pronunciato il suo nome invano. [Anticamente si diceva anche «non chiamare Dio a testimonio per cose vane, futili o false]


Questo comandamento o legge la conosciamo bene tutti...
Cosa possiamo dire che la bestemmia è soltanto se si pronuncia cioè se si emette con il fiato la voce, non c'è scritto se pensi, ma solo se emetti suono, quindi la bestemmia vale solo se è enunciata.

Il termine invano significa senza motivo o senza una ragione logica, una motivazione insensata, identifica un inutilità, uno spreco di parole che non portano a nulla di buono, quindi non indicare Dio quale motivo e causa di fatti puramente umani, come spesso noi diciamo “che Dio ci sia testimone” questo non bisogna dirlo, perché ricade nella bestemmia.

Ma la bestemmia non è solo quella contro Dio Padre e il Figlio ma quella più grave di tutte mai perdonata è quella contro lo Spirito Santo, che in sintesi consiste nel accreditare a Dio , le malefatte degli uomini o di satana, ma non sapendo se queste malefatte sono di satana, meglio non attribuire a Dio nulla, non colpevolizzare Dio in nulla, perché altrimenti si fa peccato contro lo Spirito Santo e tale peccato che è la peggiore e più grave bestemmia essa non verrà mai più perdonata. Nel passato ci sono stati diversi soggetti anche di spicco che hanno scioccamente attribuito a Dio, colpe che esso non aveva.
Quindi anche lo spergiurare ricade nello stesso tipo peccati.


In questo peccato rientra come bestemmia, anche chi inserisce volontariamente o involontariamente nelle preghiere parole atte ad offendere Dio, come è il caso della preghiera per i Cristiani, più conosciuta di tutti, il Padre Nostro a tal proposito vi rimando al link:




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Genesi 2

2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.


Se il settimo giorno è il sabato come da tradizione millenaria ebraica, ciò significa che il primo giorno della settimana era/è la Domenica.  




Ricordati del giorno del sabato per santificarlo. Per sei giorni lavorerai e compirai ogni tua opera ma il settimo è giorno di totale cessazione del lavoro e dedicato al Signore Dio tuo. Non farai alcun lavoro né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale né il forestiero che si trova nelle porte [della tua città] poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che contengono e nel settimo giorno si riposò e per questo il Signore ha benedetto il settimo giorno santificandolo.


Perché il sabato è stato benedetto e consacrato a giorno del Signore?
Perché in esso come si racconta in genesi, il Signore terminò le sue fatiche , il lavoro per l'edificazione e la creazione della terra e tutto ciò che contiene, delle delle stelle etc.
Il Signore decise che quello doveva essere in eterno il giorno in cui Lui l'Onnipotente si sarebbe riposato per cui chiede a chiunque gli creda, di fare altrettanto.
Ma questo giorno prenderà poi nel corso dei secoli un grande valore, perché esso diventerà anche il giorno di Cristo Signore, infatti Gesù si identifica come nel Signore del Sabato, Mat 12,8 perché fa questa identificazione


Matteo 12:
1 In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano.
2 Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato».
3 Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni?
4 Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?
5 O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa?
6 Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio.

Cosa intende dire con questa espressione? Il riferimento è ovvio a se stesso, dice “qui” in quel momento, in cui parla con i farisei, intendendo proprio se stesso, che Egli è più grande del tempio di Dio, perché Egli è Dio, il figlio di Dio.

7 Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.
8 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».


Misericordia io voglio e non sacrificio,” il tono di questa espressione non è un tono pacato, ma Gesù sta dando un ordine, imperativo “io voglio!” in sostanza dice, che nel giorno di sabato, se c'è necessità, si può anche mangiare il pane del tempio, spigolare,nei campi, etc. e che deve essere applica la legge delle misericordia anche nel giorno di sabato. Ma chiede” aveste compreso cosa significa,”? fa capire, che costoro non comprendono in realtà, il vero e profondo senso della parola di Dio, gli sfugge, perché in realtà essi hanno il cuore arido, cioè privo di questi sentimenti buoni, generosi, genuini, di pace, di amore, che dovrebbero caratterizzare coloro che si dicono figli di Dio, invece, usano la legge del Signore contro il Signore, usano la legge di Dio contro Dio e quindi privi di qualsiasi pietà, cioè misericordia. E quindi Gesù specifica che nel Giorno di Sabato esso non vuole il sacrificio, cioè la condanna contro nessuno, perché il sabato è il giorno di Dio, di risposo, ma anche il giorno di misericordia, nel quale Gesù vieta ogni sacrificio.

Il fatto che Gesù vieti ogni sacrificio e ogni condanna di sabato. fa capire che chiunque praticasse condanna e sacrificio fuori dalla sua volontà verrà condannato da Dio. Perché in questo Gesù aggiunge una specifica al comandamento del giorno di Sabato, imponendo con autorità che sia praticata la Misericordia, e vietato il sacrificio, cioè la condanna contro chiunque sia nella necessità. Il discorso è al necessità, perché se non c'è necessità allora si fa peccato, ma siccome il Signore dice di applicare comunque sia la pietà, anche chi non è perfettamente in linea si dovrà comprendere.

Poi specifica che il ” Figlio dell'uomo è Signore del Sabato”
Perché si identifica come Figlio dell'uomo?


E chi è l'Uomo?

Secondo il nostro pensare l'uomo è l'essere umano, ma perché Gesù si dice figlio dell'uomo, vuole veramente intendere che egli è figlio di questa razza umana? No!

Il termine figlio dell'uomo identifica un altro aspetto che l'uomo non conosce, quale che dirsi figlio dell'uomo non identifica essere figlio degli uomini, ma dell'uomo, cioè di Dio, si perché Dio è un uomo, ce lo dice chiaramente la genesi, quando Dio stesso dice di averci fatto a sua immagine e somiglianza, cioè noi siamo simili e assomigliamo a LUI non viceversa, per cui Dio è il vero uomo, Dio è il primo Uomo, se noi siamo fatti a specchio di Dio cioè gli assomigliamo=immagine significa che Egli Dio ha le nostre stesse fattezze, Egli è un uomo, Gesù si fa chiamare il Figlio dell'Uomo, perché Dio è un Uomo di sostanza differente dalla nostra, ma la sua struttura corporea e tutto di se è identico a noi, o meglio dire noi siamo identici a Lui, perché da Lui ci ha creati sulla sua Genetica.

In merito a questo discorso metto il link ad altro articolo da legge sempre tra mie che chiarisce meglio questo discorso.

Quindi Gesù vuole essere identificato come il Signore del Sabato, cioè colui che possiede il sabato, torniamo sempre al significato di Signore, perché si comprende bene cosa significa Signore del Sabato: dire Signore è come dire, Re dei re Onnipotenti. Il Sovrano assoluto. Questo significa Signore, quindi dire il SIGNORE DEL SABATO si identifica nella stessa identica persona del Padre Celeste , Gesù stesso in diverse occasioni lo esprime, che Egli è il Padre, quando parla con Filippo, ma anche si identifica come il Figlio del Padre, si perché c'è una ragione, finché Gesù era in terra nella sua natura carnale e spirituale in esso vi era presente sia la natura di Figlio spirituale che del Padre Celeste, per questo Gesù diceva che doveva fare le opere del Padre Suo, perché nello stesso corpo vivano due spiriti, quello del Figlio e quello del Padre, entrambi operano nello stesso giorno Il Sabato, per cui se il Padre celeste è il detentore del Sabato non lo può non essere anche il Figlio, dato che è Figlio del Padre quindi figlio dell'Uomo.


Quindi Gesù è il Signore del Sabato!

Link della resurrezione..





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Onora tuo padre e tua madre affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che il Signore tuo Dio ti dà.


Qui non è tanto un comando quando un consiglio, dice di onorare il genitori, il Padre e Madre, perché se lo farai il Signore farà in modo che la tua esistenza sia più lunga, cioè ti darà la possibilità di vivere lungamente la tua vita, quindi togliendoti tanti mali e donandomi anche un buon vivere. Però dobbiamo andare a ritrovo chi sono i Padri della razza umana in questo discorso? Dio, nasconde se stesso, nel discorso, dicendo Onora tuo Padre, in pratica essendo Egli il Primo Padre in assoluto, e colui che ha dato vita a tutti i padri, madri e figli ad Esso spetta l'Onore maggiore, per cui questa frase identifica sia la natura del Padre Eterno, che della Madre eterna e chiede a noi umani di onorali, non solo onorare i nostri genitori carnali, ma anche di onorare i genitori spirituali che sono gli artifici della razza umana, cioè dei progenitori, nella figura del Padre Celeste e della Madre celeste, come ricordo la parola Spirito (Rhua) in Ebraico significa donna, madre amata e anche soffio di vita.

Quindi onorare ha un senso doppio sia i genitori vivi, che i genitori eterni.


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Non uccidere.


Qualcuno direbbe che il passo è facilissimo, ma bisogna capire cosa si vuol intendere per uccidere, in quanti modi si uccide una persona?
O anche uno spirito? Perché il termine non uccidere non è identificativo solo per gli esseri umani ma che verso gli spiriti, ovviamente uno spirito non muore, è eterno, immortale ma allora cosa intende?
Semplicemente che uno spirito può essere intimamente ferito, per esempio i riti satanici, o le messe nere, feriscono lo spirito di Dio, se su le specie sacre si esegue un rito satanico, per esempio pugnalare l'eucarestia corrisponde proprio al'atto del pugnalare Cristo, piantare chiodo su un eucarestia significa proprio piante un chiodo sulle mani di Cristo, quindi il danno c'è spiritualmente parlando, ma esso è un danno che poi si riversa verso coloro che lo eseguono, ma comunque sia è una sofferenza che si perpetra verso Dio. 
Una possessione potrebbe portare alla morte spirituale di quel soggetto.

Quindi in quanti modi noi possiamo uccidere una persona?
Non si uccide la persona solo dal punto di vista fisico, ma c'è anche quella psicologico o mentale, anche sociale, anche culturale, la denigrazione ricade in questi tipo di danno, una condanna ingiusta è come uccidere una persona, il sottrarre il lavoro ad un altra cagionando a questa un danno esistenziale che può portarla alla morte, è sempre una forma di uccidere la persona, anche si può esercitare questo uccidendo l'amor proprio, anche il mettere in pubblico le verità di una persona è uccidere la persona, anche le parole uccidono, etc, c'è una moltitudine di eventi che possono potare alla morte di un soggetto, non solo nel fisico, ma anche nell'animo, nella mente, nella morale.


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Non commettere adulterio.

Adulterio è un termine che indica una relazione amorosa con una persona differente dal coniuge. Quindi in questo entra chi?


Intanto vediamo di capire a chi si può applicare l'adulterio.
Si dice adulterio solo se esso è accompagnato da un legame tra due persone, di sesso diverso, ovviamente a questo Dio di riferisce. Ma esso per essere tale deve essere un legame di matrimonio, cioè si può verificare adulterio solo se c'è un unione o uno sposalizio Ma può essere considerato adulterio, l'unione avvenuta tra due persone che contraggono matrimonio fuori dalla volontà di Dio? No!

Perché questa parola viene data solo a chi crede in Dio, per cui chi si lega a matrimonio lo fa innanzi a Dio ed è Dio che tiene unito il legame tra due persone. Quindi l'adulterio si compie solo e solamente se i due coniugi si sono sposati mediante rito dove Dio fa da legante tra i due, dove Esso benedice il loro matrimonio. Quindi nel caso in cui i due coniugi si legano a matrimonio innanzi a idoli pagani, o ad un autorità umana, non si fa adulterio, perché per Dio il matrimonio non vale, anche se c'è da dire che se tra i due persone, nasce una vita umana, c'è legame tra i due, ma non c'è matrimonio contratto sotto la tutela e la benedizione di Dio. Per cui quei due, non rispondono e non rispecchiano la volontà divina, per cui questo genere di soggetti non cade sotto la prescrizione di Dio, cioè sotto la sua legge.

Quindi chi è fuori dalla legge di Dio, fa adulterio, ma risponde alle leggi dello stato e alla religione o non religione in cui si è unito in matrimonio, ma non ricade nella legge di Dio, a meno che il soggetto non voglia divenire appartenente a Dio, in questo caso però se uno dei due coniugi, volesse divenire credente in Dio o in Cristo, esso non lo può fare da solo, deve per forza di cose essere entrambi a divenire di Dio, non solo uno, visto che poi la loro vita sarebbe sempre macchiata da peccato, perché il loro matrimonio contratto fuori dalla volontà di Dio, quindi non benedetto, porta a se costantemente il peccato, inoltre il matrimonio andrebbe ripetuto nella sua veste religiosa.

Ora vediamo, chi fa adulterio, oltre che l'uomo o la donna con altra donna o con altro uomo. Cioè non esiste solo l'adulterio, dell'uomo verso un altra donna sposata o non sposata, ma anche verso un altro uomo sposato o non sposato. Quindi chi fa adulterio è solo chi è sposato non chi non lo è, ma chi non lo è fa peccato grave di lussuria, perché poi bisogna vedere se e chi ha iniziato al relazione e chi ha indotto all'adulterio.

L'adulterio, nasce dall'infedeltà in un relazione a due, tra moglie e marito.
Esso si è esteso anche ai religiosi, perché lo sposalizio che costoro hanno contratto con Dio, è passibile dello stesso reato, anzi sarebbe addirittura peggiore, cioè la prostituzione che il sacerdote o la suora possono fare contro Dio, cioè il rinnegamento, il tradimento è in sostanza un adulterio, è sempre un tradimento della fedeltà che si ripone verso un soggetto. Se il religioso, si prostituisce con un altro religioso o religiosa, o con un laico, uomo o donna che sia, fa sempre un atto di adulterio, perché il legame o contratto a matrimonio è sempre fatto sotto l'autorità di Dio. Questo pensiero lo troviamo nei vangeli, quando Gesù ammonisce tutti, compresi i discepoli.

Mat 5,27 Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio28 ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
29 Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 

31 Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio32 ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Leggendo solo per l'aspetto dell'adulterio, il comandando dovrebbe essere finito lì, invece se leggiamo la parola idi Gesù dice di più, il passo seguente ci parla chiaramente degli atti impuri.
29 Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 

I primi si fanno con gli occhi, cioè con i desideri e i pensieri non puri, che portano ad atti ben peggiori e quindi inducono al peccato, il senso del passo è di tener gli occhi lontani da tutto quello che è pornografico, e che induce la psiche ad agire contro lo spirito.

Mentre qui di seguito, dall'occhio che induce il soggetto a cadere nel peccato, si passa alla mano, Gesù specifica la destra, perché se che gran parte dell'umanità era destrorsa e lo sarebbe sempre stata, ma questo discorso della mano è legato l'attività della masturbazione, che Gesù sottilmente vuol far intendere, dicendo se ti è occasione di scandalo...

Mat: 5,30 E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

    Perché afferma che la mano può essere uno scandalo, intende dire che la mente spesso, può essere indotta a fare cose scandalose, e a portare scandalo prima su se stessi e poi verso il prossimo. Anche il non dar scandalo ai più piccoli ha la medesima valenza. Quindi qui Gesù fa un preciso e nascosto riferimento agli atti impuri.



Link del passo di Gesù.







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Non rubare [o rapire].
Cioè non essere disonesto!

Questo è simile al non uccidere si base sullo stesso genere di principio, e bisogna solo capire in quanti modi si ruba o si rapisce.
Per esempio non p solo intenso come furto di qualcosa, di materiale ma è anche un furto di idee, di pensieri, di identità, di parole, di concetti, chi carpisce ad un altro il suo lavoro, è soggetto e ricade sotto questo peccato. E al giorno d'oggi, questo è un peccato molto comune in tutte la società, quasi possiamo dire dai piccoli ai grandi, dai poveri ai ricchi, dai veggenti al papa, tutti sono presi da questo peccato, non c'è uomo sulla terra che si salvi, perché bene o male si tende a copiare gli altri ad avvalersi, delle cose degli altri, a appropriarsi dei pensieri delle parole etc, come accade a me, molti beneficiamo di quanto scrivo per farlo proprio senza aver la dignità di citarne la font,e quindi indica anche che il soggetto è invidioso e non sopporta che qualcuno meno di lui posso essere di più, per cui si ruba al malcapitato quel che scrive, dice, etc, ma se l'uomo deruba il suo prossimo e lo fa in modo sistematico esso qui su questa terra potrà averne di beneficio, ma nell'aldilà i suoi peccati gli cadranno addosso condannandolo. Ma il furto è vario, si ruba tutto dall'aria all'oro, si rapina chiunque e si rapiscono i beni di tutti, compresi gli esseri umani, oggi come ieri, il traffico di schiavi continua, in modi diversi ma c'è, più o meno legalizzati, ma sempre schiavi sono. Si rapiscono le persone per estorcere danaro, ma anche si ruba il posto di lavoro, ad un altro, si guadagna sulla vita degli altri, ci si passa davanti nella fila alla poste, è un rubare anche quello, o si fa i furbi all'università anche quello è rubare, etc, quindi il senso del rubare è vastissimo forse maggiore che dell'uccidere.
Generalmente gli esseri umani tendono a scusarsi l'un l'altro per sdrammatizzare e sminuire il peso dei peccati, anche la chiesa fa ciò, invece Dio non ragiona così, egli guarda anche il piccolo e l'insignificante, perché dal piccolo poi si arriva al grande.


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Non fare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Qui noi lo traduciamo come “non dire” ma sarebbe errato questo modo di pensare, perché il verbo usato è giusto FARE. sopratutto perché è uno dei verbi dell'origine che genera potere. Quindi Dio esprime con coscienza giusta, e perfetta il giusto verbo che noi scioccamente andiamo spesso a correggere, considerando che chi ha scritto o trascritto non conoscesse le parole giuste per farsi meglio capire, invece sempre Dio usa le parole giuste, siamo noi che come umani non sappiamo il vero senso recondito di quelle parole perché nona abbiamo la conoscenza che ci permette di scrutare e comprendere esattamente il vero senso profondo di quanto è scritto e celato in quelle parole che ci sembrano strane, per cui abbiamo la tendenza di modificare i contenuti, dato che consideriamo più intelligenti di Dio

FARE è un verbo attivo che identifica un azione o meglio dire tutte le azioni possibili.
Sotto al verbo Fare nel concetto di Dio si identificano tutti i verbi che agiscono, Dire non fare falsa testimonianza è intenso come agire, cioè l'azione del fare, cioè non agire nel falso, non produrre un azione falsa, non permettere che il male ti rapisca, che t'induca ad essere falso, non parlare falsamente, noi diremo non dire il falso, però è intese nel vero senso del agire falsamente, cioè di non produrre un azione volta a perpetrare un male verso qualcuno, in questo caso il FARE IL FALSO è non testimoniare cioè non arrivare ad esternare una parola priva di verità.

Quindi in quanti modi si può falsificare una testimonianza o meglio dire un parola, in tantissimi, la menzogna è una delle azioni più comuni tra gli esseri umani, noi mentiamo spesso anche a noi stessi, non volendo per esempio vedere la realtà della cose, che perché alle volte ci piace vivere fuori dal contesto della Verità, che ci fa comodo quella determinata situazione, quindi poi si arriva anche a giurare il falso, perché il comando effettivamente parla di un giuramento, cioè dice non giurare il falso, quindi non testimoniare cose non vere, non vivere nella menzogna, non celare la verità, e tutto questo è sempre rivolto verso il prossimo, perché anche se io celo un verità a me stesso, in realtà è fatta sempre verso il prossimo, perché se io abitassi nella giungla non dovrei mentire a nessuno, sono io e basta, per cui non ho nessuno con cui relazionarmi, e non si farebbe peccato anche se mentissi a me stesso. Quindi questo è un peccato che si esercita solo e solamente in una società, composta da altri individui, con cui noi ci relazioniamo, e quindi alle volte siamo indotti, costretti, dalla situazione a mentire, a celare un verità. Oltretutto coloro che celano falsamente qualcosa prima o poi sbagliano nel loro testimoniare, e si confondono, come diciamo noi “s'incartano da soli”, perché sono soggetti che hanno l'abitudine di mentire, di esternare un verità fasulla. Anche chi scrive libri alle volte anzi spesso si raccontano tante bugie, tante menzogne fatte passare come verità, tra questi ci sono anche quelli che furbescamente si appropriano di testi degli altri, e quindi devono mentire per continuare a rimanere sull'onda.

Fare:


Faccio un esempio o parabola è la stessa cosa: C'è un tizio che riceve dal Signore la Sua parola, la rende nota ad alcuni amici, uno tra questi, prende quella parola e la rende sua, tutto il mondo preso d'ammirazione gli va dietro, proclamandolo profeta, l'amico che aveva ricevuto quella parola, cerca di dimostrare che costui mente, ma a causa della notorietà di questo, nessuno gli crede e passa per bugiardo, falso, mentitore. Quindi crea un danno a chi l'ha ricevuta, psicologico oltre che morale. La chiesa dal conto sua anch'essa crede al mentitore. Con il passare del tempo la fama di costui aumenta, ma esso deve produrre altra parola per sostenere il suo status, e inventa parole che non sono di Dio, quindi studia altri. Un giorno compare sulla scena un tizio,che lo smaschera completamente, la folla inferocita va presso la sua abitazione e tenta il linciaggio, riescono a prenderlo, lo picchiano, per essere stati ingannati, e per aver creduto alle sue parole, ma non solo molti di costoro hanno dato liberamente fondo alle loro casse, arricchendo costui.


Qual'è la morale della storia? La Parola ricevuta, può divenire oggetto di un furto, derubando astutamente un altro e aumentare la propria ricchezza, e usando la menzogna, l'inganno, la cupidigia, si ottiene un grande potere, danaro, prestigio, importanza, ma tutto è sorretto su un inganno e sul furto.
Però questo fa anche capire quante altre vite su quell'inganno, s'ingannano, molti infatti sono coloro che pensando di essere nel giusto, credono a chi mente, perché il mentitore è più astuto dell'onesto ed infatti Gesù ci lo dice, che i figli delle tenebre sono più astuti dei figli della luce, e basta veramente poco per essere figli delle tenebre. Quel che è peggio è che oggi giorno ahimè molti si arricchiscono sulle spalle di altri, molti nel mondo, hanno in loro la disonesta, per quanto si spaccino per grandi credenti, quasi santi. Molti sono anche nella chiesa, molti sono anche tra i sacerdoti, che prendo a destra e manca qualsiasi cosa sia utile al loro tornaconto, in barba a chiunque, anche se fosse a Dio stesso.

Quindi dal furto di un'idea, di una parola, di un progetto, di qualsiasi cosa, si può passare a qualsiasi altro reato, perché poi la cupidigia dell'avere, ti porta a non accettare di dover perdere il tuo status che hai concretizzato anche su un furto o una truffa, per cui poi, si è disposti veramente a tutto, alcune volte si arriva anche ad uccidere.


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Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare sua moglie, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo. »


Il desiderio in se è un atto normale dell'essere umano, noi desideriamo molte cose, ma è un discorso desiderare cose lecite, ed è un discorso desiderare cose non lecite.

Ma cos'è lecito e cos'è illecito?

Cos'è lecito?
Sotto il termine lecito c'è tutto un modo e una regolamentazione umana, ma qui stiamo parlando di quella divina assai diversa da quella umana che se alcune cose comuni ci sono.
Le cose lecite sono quelle considerare giuste e permesse. Cio che è lecito ricade sotto le norme civili, morali ed etiche.

Le cose lecite sono quelle che non appartengono a nessuno, per esempio un fiore in un campo se quel campo non è di nessuno, il fiore può essere colto, da chiunque, oppure se una donna non è sposata con alcuno o non è fidanzata, o impegnata, essa può divenire soggetto delle attenzioni degli uomini, come viceversa.

Gesù pone la domande se era lecito mangiare i fare certe cose il giorno di Sabato specie se nella necessità, e stabilisce che se c'è necessità è lecito!


Cosa è illecito?
Tutto ciò che va contro al morale, l'etica, il buon senso, la giustizia, ma sopratutto la verità.
Quindi potremo dire che ricade sotto questo termine, tutto quello che è illegale.
Dalla bestemmia, alla falsa testimonianza, alla menzogna, la furto, alla truffa, all'omicidio, al suicidio, all'adulterio, agli atti impuri, etc.

Per cui il desiderio può essere lecito o illecito se esso sta nella giustizia o nell'ingiustizia, nella verità o nella falsità.

Quindi il desiderio di qualcosa che non è tuo è un illecito, ma se il desiderio termina lì, e non va oltre è stato solo un desiderio, una tentazione, quindi un peccato minore, ma quando questo desiderio si concretizza ecco che si compie il vero peccato, che diviene grave o gravissimo in relazione al tipo di desiderio che a questo portava.

Questo significa che si pecca anche con il pensiero, non solo con le parole, ma bisogna distinguere se il desiderio è solo puro pensiero e non un assalto infernale, cioè se questo desiderio è indotto da uno scivolone della mente che può accadere, è un discorso diverso, non è un peccato grave, perché esso non passa mediante la volontà, ma se esso, passa nella volontà o è generato da essa e diviene continuativo, cioè si perpetra per nel tempo fino a divenire reale, cioè ossessivo, ecco che il peccato che si determina pur rimanendo un pensiero. Quindi il pensiero ossessivo, perpetrato per molto tempo, diviene peccato anche grave.



Qualche altro link che aiuta meglio alla comprensione dell'Essere Dio!





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